Mesagne Bene Comune: Muro Tenente e Belloluogo, la tragica deriva della giunta Scoditti e dei suoi dirigenti

Il compianto Freak Antoni scrive in un suo grottesco aforisma che una volta toccato il fondo può capitare di cominciare a scavare.

E’ una metafora che ben si adatta agli ultimi colpi di coda della giunta Attila e dei suoi dirigenti, capaci di raggiungere inaudite “profondità” nella politica di desertificazione e abbandono di un patrimonio archeologico e culturale unico.

Muro Tenente è stato recente oggetto di atti di vandalismo: porte sfondate con grossi massi, finestre divelte, materiali sottratti dalla reception. Episodi a nostro avviso non casuali ma conseguenza della politica del Comune di Mesagne, che persevera nell’abbandono a differenza del Comune di Latiano che progetta il futuro del parco con l’Università di Amsterdam.

 

A distanza di quasi due mesi i volontari dell’associazione “Terra di Mesagne” in un’ispezione del sito trovano la medesima situazione, nessun danno riparato, niente è stato toccato.

Probabilmente l’amministrazione comunale è troppo impegnata a riabilitare la propria immagine con tardive campagne di marketing e improbabili percorsi di cittadinanza attiva sulla cultura (Cittadini InterAttivi) per occuparsi realmente del patrimonio di tutti.

Ci chiediamo se la Soprintendenza sia a conoscenza dello stato delle cose e se stia lavorando su un progetto di valorizzazione e gestione di Muro Tenente.

Il fondo lo si supera abbondantemente con le (s)vendite di fine amministrazione: il Comune di Mesagne ha inserito la Masseria di Belloluogo tra i beni da alienare.

Un pezzo di storia locale, un immobile di pregio lasciato al degrado e all’incuria nonostante gli stimoli di cittadini e associazioni e le richieste di progettazione partecipata.

E’ vergognoso che una giunta, arrivata al capolinea della propria esperienza amministrativa e al minimo del consenso ipotechi il futuro della comunità interasvendendo i suoi gioielli più preziosi.
Belloluogo merita di essere valorizzato e restituito alla comunità, utilizzando i tanti finanziamenti esistenti che purtroppo la sgangherata macchina amministrativa del Comune non riesce ad intercettare.

Sull’ipotesi di vendita di Belloluogo vogliamo approfondire ogni aspetto, accedere agli atti e capire se il Comune abbia facoltà di vendere un immobile che sembrerebbe essere frutto di donazione privata con vincolo di utilizzo sociale.

Al sindaco, alla giunta, ai dirigenti del Comune di Mesagne chiediamo un’unica cosa:evitate ulteriori danni, fate il minimo indispensabile, preferibilmente nulla.
Date alla Città la possibilità di scegliere il proprio futuro, i propri amministratori, il proprio modello di sviluppo culturale, sociale ed economico.

COMUNICATO STAMPA MESAGNE BENE COMUNE

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