Anpi Mesagne: Emiliano l’acchiappatutti.
Pur di accumulare consenso e voti ed aumentare il suo potere, il Presidente della Regione Puglia ACCHIAPPATUTTI,
da Sinistra (?) a Destra, fino ad accontentare anche i fascisti.
L’abbraccio mortale si consuma con il voto favorevole di chi è stato eletto Consigliere Regionale grazie ai voti degli ANTIFASCISTI PUGLIESI (anche mesagnesi?).
L’8 febbraio 2022 il Consiglio Regionale della Regione Puglia - con la sola astensione di due consiglieri regionali: solo due!!! e con il voto favorevole del Presidente Michele Emiliano - approva la mozione, presentata dalla Lega. Con detta mozione, il Presidente della Regione e tutta la Giunta regionale si impegnano “a non concedere patrocini, finanziamenti, spazi e agibilità e ad escludere dai bandi della Regione ed escludere dall’assegnazione o riassegnazione, di unità immobiliari pubbliche tutte le sigle e associazioni locali o nazionali che negano, giustificano, riducono o deridono il dramma delle foibe e dell’esodo…”.
L’oltraggioso REVISIONISMO STORICO del Consiglio Regionale pugliese sale agli onori della cronaca nazionale, tanto da costringere il Presidente nazionale dell’ANPI, Pagliarulo, ad intervenire e dichiarare seccamente: “…la mozione, invece di incentivare la ricerca storica, sanziona e delegittima tutti coloro che si permettono di dissentire dall’uso ideologico e politico della storia…Turba che la mozione sia stata sottoscritta da consiglieri di partiti dichiaratamente antifascisti”.
ANPI Mesagne ha in più occasioni sottoposto all’attenzione dei Dirigenti dell'ANPI Nazionale la gravissima situazione della nostra Regione, governata da un Presidente che con una mano costituisce l’Osservatorio regionale sui neofascismi e con l’altra appoggia il Sindaco di Nardò, ex Casa Pound.
Anche oggi, ANPI Mesagne condanna fermamente non solo il contenuto della mozione, ma anche l’atteggiamento di tutti coloro che, pur dichiarandosi antifascisti, hanno votato a favore di un “provocatorio rigurgito nazionalista”, contribuendo a introdurre “nuove lacerazioni nella società”.
(Fonte Facebook)