Registro ALIAS Città di Brindisi
Come “La Collettiva Transfemminista Queer di Brindisi” e il "Circolo ARCI Community Hub Brindisi APS"
accogliamo con favore l’approvazione del registro ALIAS avvenuto ieri pomeriggio nella seduta del consiglio comunale brindisino.
Per l’istituzione dei registri di autodeterminazione di genere (identità alias) avevamo inviato in novembre alle istituzioni competenti una proposta in merito, portata in Consiglio comunale ieri pomeriggio dalla consigliera Anna Maria Calabrese e dopo una accesa discussione finalmente APPROVATA!
Precisiamo che attraverso questo dispositivo, alle soggettività trans e non-binarie è consentita, attraverso la sola autodichiarazione, l’adozione del genere e del nome d'elezione in sostituzione del genere e/o nome anagrafico in ogni atto, documento, dichiarazione, certificazione, di pertinenza dell'amministrazione comunale.
Alla luce di ognuna delle recenti tragedie a sfondo transfobico, risultava quanto mai urgente far fronte alle forme sistemiche di discriminazione che la comunità trans e non binaria vive, e che spesso ricevono legittimazione e supporto dalle stesse istituzioni, che falliscono nel proteggerle e supportarle.
La nostra specifica si ritiene necessaria dopo la discussione in Consiglio comunale vista la totale impreparazione sull’argomento dimostrata dalla maggior parte delle persone che governano la città.
Essendo presenti con una delegazione abbiamo purtroppo dovuto prendere atto della ignoranza imperante in consiglio riguardo anche le più elementari nozioni che riguardano l’argomento. Auspichiamo e ci rendiamo, per questo, fautorə attivə di un potenziale percorso che conduca a una migliore conoscenza delle istanze identitarie della comunità LGBTQ+ da parte delle istituzioni cittadine, affinché Brindisi possa finalmente diventare una città accogliente e sicura per tuttə le cittadinə.
Portiamo a casa una vittoria importante con l’avvio del registro per l’identità alias che, per quanto rappresenti solo un primo passo verso l’abbattimento della transfobia nelle istituzioni, costituisce un fondamentale strumento di autodeterminazione per le soggettività trans e non-binarie: identità che subiscono quotidianamente forme di marginalizzazione, discriminazione e invisibilizzazione. Non riconoscere istituzionalmente il genere e il nome prescelti avrebbe voluto dire continuare a negare alle persone trans il diritto esistere nello spazio pubblico.
La Collettiva Transfemminista QUEER di Brind