Premiazione del concorso ''Il gusto della legalità'' organizzato da LIBERA PUGLIA e ASS. NOMENI

VII Edizione del “Premio Antonio Montinaro per la Legalità” nell'ambito del progetto In direzione ostinata e legale III con Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata Comune di Bari e la collaborazione di Eataly Bari

1° classificato: IISS CATALDO AGOSTINELLI - CEGLIE MESSAPICA

2° classificato: IISS OTRANTO POGGIARDO - OTRANTO

3° classificato: IISS MAJORANA – BARI

Riscoprire le vittime di mafia attraverso la loro quotidianità e il ricordo dei momenti di vita privata. Per questo oggi la memoria ha indossato i colori e gli odori della cucina, una delle grandi passioni di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci, con il Giudice, sua moglia, il magistrato Francesca Morvillo e gli altri agenti Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Presso la sala congressi di Eataly Bari, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso gastronomico ''Il gusto della legalità - Premio ''Antonio Montinaro'' indetto dal coordinamento pugliese di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l'associazione ''Nomeni, per Antonio Montinaro'', con l'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata e il Comune di Bari (nell'ambito del progetto ''In direzione ostinata e legale III'') e la collaborazione di Eataly Bari. Il risultato è stato un menù ricco di originalità, emozioni, ricordi, idee ed obiettivi condivisi.

Gli studenti delle scuole pugliesi hanno risposto all'appello presentando i loro elaborati, selezionati secondo criteri tecnici e di creatività dallo chef Antonio Bufi. Prima classificata è la scuola Cataldo Agostinelli di Ceglie Messapica, vincitrice di una giornata-stage nelle cucine di Eataly Bari che culminerà con una cena si culminerà con una cena ad hoc, in cui saranno serviti i piatti vincitori del concorso.

Hanno partecipato: Tilde Montinaro e Carmen Corlianò (ass. Nomeni), Stefano Fumarulo, (delegato del sindaco Antonio Decaro - Comune di Bari), Antonio Bufi (chef di Eataly) e Alessandro Cobianchi (referente di Libera Puglia).

Gli interventi:

Tilde Montinaro: ''Di questo concorso mi ha colpito soprattutto la ricerca delle emozioni di Antonio che gli studenti hanno voluto riscoprire attraverso me e la ricerca della sue abitudini nella vita privata. Di Antonio nostra madre ha sempre raccontato il vissuto, mai la sua morte: raccontava che a scuola lo definivano ''il gran contestatore'' o che amava l'arte culinaria, ma non arrivava mai alla fine della storia di mio fratello. Oggi, con questa iniziativa, vogliamo diffondere il nostro modo di fare memoria: far conoscere i familiari che la mafia ha ucciso svestiti dal loro ruolo, raccontarli nella loro quotidianità. Non ho mai accettato che mio fratello venisse considerato un eroe: se consideriamo eroe chi fa solo il proprio dovere non facciamo altro che creare un abili per non fare nulla. Solo se facciamo con etica il nostro lavoro le cose possono davvero cambiare: l'antimafia inizia dentro di noi, se non è così allora non facciamo antimafia''

Alessandro Cobianchi: ''Coinvolgere le scuole è un valore straordinario, significa allargare la società alle maglie della lotta. Ed è stupendo, leggendo gli elaborati, riscoprire l'impegno di ogni classe che insieme ai loro insegnanti hanno accolto la nostra proposta e sono riusciti con creatività a far rivivere una passione di Antonio Montinaro: la cucina. Questo concorso è anche il risultato di una rete, di un lungo percorso di collaborazione con l'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata, il Comune di Bari: pensate al nome dentro il quale questo concorso si inserisce, ''In direzione ostinata e legale III''. Anche per questo, a partire dalle vostre idee, vogliamo dare continuità a questo lavoro dando vita a questi elaborati, in modo che l'antimafia entri sempre di più nelle scuole''

Stefano Fumarulo: ''È bello vedere la memoria coniugarsi con atti concreti del quotidiano, in questo modo il ricordo e la conoscenza di quei familiari che hanno perso la vita rimane molto più forte. Questa è un'edizione particolare del premio Montinaro proprio per la scelta di aver lanciato agli studenti l'invito a dare vita a quella che era una delle più grandi passioni di Antonio Montinaro, è un'edizione speciale perché oltre alla partecipazione delle scuole c'è anche la collaborazione di Eataly''

Antonio Bufi: ''Si parla tanto di cibo, anche nello spettacolo, ma si rischia di perderne il significato e il senso stesso. Il cibo è consapevolezza, è cultura, è etica e legalità insieme. Attraverso il cibo si può insegnare il rispetto per il territorio e per le persone. Attraverso questo premio siamo andati a stimolare le coscienze non solo dei ragazzi - che a volte non conoscono quello che è successo ed è per questo che diventa nostro l'obbligo di informarli - ma soprattutto degli adulti che hanno l'obbligo morale di non dimenticare''

 

 

 

 

 

 

 

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