Legambiente e Left sull’accordo tra Asi e Dipar.
Le Associazioni Legambiente e Left Brindisi prendono atto della prossima sottoscrizione di una convenzione con il DIPAR (Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo), al fine di veicolare l’attuale Consorzio ASI verso una più efficace “gestione del territorio industriale” mediante lo strumento operativo della APPEA, così come riportato nel comunicato stampa emesso dallo stesso Consorzio.
Le Associazioni, ribadiscono la loro ferma convinzione che i Consorzi ASI pugliesi, per come arcaicamente strutturati ed espressione di una politica non elettiva, devono essere soppressi e rientrare nella più razionale ed adeguata gestione del comune territo-rialmente competente e delle aziende insediate. Tutti gli accordi e le convenzioni sono fattibili dal punto di vista dell’immagine politica che si vuole mantenere, ma perdono di sostanziale significato nel momento in cui viene a mancare lo strumento normativo che ne legifera l’attivazione; la Regione Puglia, infatti, si è privata della possibilità offerta dal D.Lgs 112/1998 (vedi L.R. 2/2007) di attivare la realizzazione delle APEA e solo uno strumento di pianificazione territoriale, come il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) ne individua le “linee guida” progettuali, ma non l’attinenza normativa.
Si è già riferito che le due Associazioni, hanno elaborato una proposta di Legge regionale, comprensiva di relazione e regolamento, che presenteranno ufficialmente al nuovo governatore ma che, in termini essenziali, hanno già proposto a tutti i candidati per l’inserimento nel proprio programma elettorale.
Legambiente e LEFT Brindisi evidenziano come la convenzione che si intenderebbe sottoscrivere con il DIPAR, congiuntamente agli obiettivi del Consorzio ASI sulla gestione dei rifiuti, presenta una netta contraddizione sui temi ambientali; infatti, mal si conciliano gli obiettivi di un’APPEA e quanto il Consorzio ASI ha prodotto fino ad oggi in merito alla ricerca di un’applicazione seria e coordinata della “green economy”, pilastro fondante di un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata.
A tal proposito, è bene rammentare che vi è una sostanziale tendenza da parte del Consorzio ASI a riattivare la piattaforma polifunzionale (inceneritore, discarica, impianto di trattamento reflui) della ex Termomeccanica e della quale il Consorzio è compro-prietario che, avendo trattato e smaltito rifiuti tossici e nocivi, pericolosi ospedalieri e pericolosi rivenienti dall’area SIN di Manfredonia, non presenta alcuna “compatibilità” con il territorio, né per il pericolo d’inquinamento e né per il pericolo connesso alla salute umana.
Legambiente e LEFT, in definitiva, ritengono che il Consorzio ASI è ormai in netto contrasto con gli interessi specifici dei singoli comuni di Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni e Fasano nella realizzazione di un’unica APPEA. Il percorso che le due Associazioni intendono perseguire, con il contributo di molte altre Associazioni ed Organizzazioni che sempre più condividono la posizione espressa, coinvolgendo gli stessi comuni interessati è relativo alla sostanziale modifica dell’attuale “governance” dei Consorzi ASI.
Attraverso uno strumento legislativo regionale il singolo “comune” diviene artefice della programmazione e gestione del proprio territorio, anche tramite la costituzione delle APPEA, ma con la presenza di un “gestore unico” espressione diretta delle aziende e del comune e senza ulteriori ed inefficaci Enti secondari.
LEFT Brindisi – Legambiente Brindisi