Cartuccia sulla porta di un’agenzia viaggi: la solidarietà della Comunità Ellenica

Sono convinto che civiltà e indice di sensibilità democratica di una comunità siano inversamente proporzionali all’indice di omertà della stessa per atti criminali.

Se questo è vero, devo constatare con grande amarezza e preoccupazione che qui a Brindisi siamo messi proprio male.

Il 24 del mese scorso è stato registrato un gravissimo atto intimidatorio ai danni di una donna greca che vive, lavora e produce da più di 25 anni in questa città. Si tratta di Athanassia Karabela, vedova di Panagiotis Niarchos, indimenticabile ed indimenticato vicepresidente della Comunità Ellenica di Brindisi.

Una cartuccia carica calibro 20 è stata messa sulla maniglia della porta della sua agenzia di viaggi “Vanna Travel” sita in via Provinciale Per Lecce. “Chiaro messaggio intimidatorio di stampo criminale” (leggi pure mafioso), ha detto la Polizia, fatta intervenire subito dalla stessa vittima che in seguito ha anche presentato un esposto denuncia contro ignoti. La notizia naturalmente è stata ampiamente riportata dalla stampa locale con tanto di foto e particolari ed anche da una parte, e sottolineo solo da una parte, dei quotidiani di cronaca locale on lines.

Avevo deciso di non prendere posizione e di non esprimere la mia solidarietà pubblicamente per non collegare l’atto criminoso con il fatto che la Comunità Ellenica che presiedo, anche se con entrata autonoma ed indipendente, in sostanza viene ospitata nel interno della struttura dell’agenzia in questione. Non volevo creare allarmismo tra i nostri soci ed amici e soprattutto non volevo che si potesse pensare che si potesse speculare su un atto criminale, facendosi della facile pubblicità.

Oggi, però, ho deciso di esprimere pubblicamente la mia personale solidarietà e quella della Comunità Ellenica. Lo faccio dopo avere appreso dalla stessa vittima che in questi difficili giorni non ha ricevuto neanche un attestato di solidarietà da parte di nessuno. Ripeto: da parte di nessuno!

Esprimo anche pubblicamente la mia indignazione, in particolar modo verso tutti quelli che, conoscendo bene la vittima ed in particolar modo il suo defunto marito, importante e stimato imprenditore nel ambito portuale, non si sono degnati di esprimere – nemmeno per sembrare sepolcri imbiancati – la minima vicinanza o solidarietà umana ad una donna che per circa 20 anni, insieme a suo marito, hanno creato sviluppo nell’ambito portuale brindisino e dato lavoro (leggi pure pane) a decine di famiglie brindisine.

Goethe diceva; “l’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati”. Possiamo aggiungere che l’ingratitudine espressa attraverso l’omertà del caso è anche indice di bassezza umana e un pessimo premonitore per il futuro di questa nostra comunità.

Ioannis Davilis

Presidente Comunità Ellenica Brindisi, Lecce e Taranto

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