Il Gruppo Manifesto4ottobre esprime solidarietà a Don Cosimo Zecca
Il Comitato Cittadini del Paradiso ha contestato in questi giorni a Brindisi il Parroco di San Nicola, don Cosimo Zecca, per aver sostenuto che “la mia chiesa e questa comunità parrocchiale sono aperte a tutti,
senza discriminazioni e cercano di vivere il Vangelo che non a caso ha detto: ‘ero forestiero e mi avete ospitato’. Quando mi si dice che faccio politica dico: certo, se la politica vuol dire dal termine polis, interEssarsi della città’.
Il Comitato dopo aver manifestato sabato scorso davanti ad una struttura comunale nel quartiere contro l’infondata ipotesi che fosse aperta una tendopoli per ospitare cittadini stranieri oggi alloggiati in un capannone chiamato dormitorio vicino al porto, ha ritenuto di contestare la indisponibilità della comunità parrocchiale di San Nicola a sostenere posizioni discriminatorie e razziste con un sit-in durante la messa vespertina di martedì.
Il gruppo di M4O esprime solidarietà a don Cosimo Zecca e alla comunità parrocchiale di San Nicola e respinge il tentativo di confinare la testimonianza del Vangelo nella pratica di riti e nel rispetto esteriore di precetti al di fuori della storia e dei suoi conflitti. I cristiani stanno dalla parte dei più deboli e degli sfruttati e non comprendono cosa significhi salvare le anime senza salvare l’intera persona dall’ingiustizia. Il vangelo non propone una “salvezza dell’anima” mentre gli uomini e le donne sono fatti oggetto di suprusi da parte di profittatori e di mafie.
Il dormitorio di Via provinciale San Vito va chiuso perchè è un insulto alla dignità umana. I senza tetto, di qualunque nazionalità o etnia, hanno diritto ad una casa e non ad essere rinchiusi in un ghetto. Il Comune possiede decine di beni confiscati alla mafia: li metta a disposizione di tutti i bisognosi di un tetto, i brindisini di Via Arno, gli ospiti del dormitorio e quanti dormono nelle automobili. Questo è un recente indirizzo del Ministero dell’Interno che ha anche indicato di non procede a sgomberi senza aver trovato un’alternativa abitativa.
Molti stranieri poveri a Brindisi vivono già nei diversi quartieri, pagano l’affitto a volte di case fatiscenti, o vivono nelle botteghe di alcuni artigiani o nelle campagne dove lavorano. La paura che si spostino al Paradiso nasce dalla mancanza di conoscenza della realtà.
Il quartiere Paradiso ha ben altri problemi: una mortalità generale più alta dell’intera città dovuta alla povertà della sua popolazione, la mancanza di servizi essenziali, vandalismo, bullismo, spaccio di droga, un degrado urbanistico che incide sulla condizione psicosociale di molte persone.
Per questo esprimiamo piena solidarietà alla Comunità Parrocchiale di San Nicola ed al suo parroco perchè crede e opera per una società più giusta in coerenza col Vangelo.
Maurizio Portaluri per il Gruppo Manifesto4ottobre