Il perché del Si alla “settimana corta”: vi sarebbero risparmi di spesa.
Il Forum delle Associazioni Familiari-Mesagne nei giorni scorsi ha fornito un documento sul “Il perché del NO alla settimana corta”,
avallato dal sottoscritto e dal Dr. Rubino Alessandro. Del Forum Nazionale fanno parte una miriade di associazioni familiari, di quello della Regione Puglia oltre 50 associazioni. Le associazioni sono fatte da persone che raccolgono i vari contributi di pensiero, ai quali ci si è riferiti.
Di certo nella Scuola Secondaria Inferiore di Mesagne relativamente alla questione della “settimana corta” ben due organi scolastici, legali e democratici, hanno deliberato quanto segue:
1) Il Collegio dei Docenti si è espresso sfavorevolmente all’introduzione della “settimana corta”;
2) Il Consiglio di Istituto ha anch’esso deliberato sfavorevolmente all’introduzione della “settimana corta”.
Fino ad ora il gruppo di coloro che sono favorevoli alla “settimana corta” non hanno chiarito le motivazioni.
Per cui offriamo lo spunto di motivazioni per il SI, così come fatto per il NO, alla “settimana corta”, indicando lo stesso studio effettuato per quest’ultimo (da https://www.scuolainforma.it/2017/11/28/settimana-corta-i-pro-e-i-contro.html):
“PER GLI ENTI LOCALI – Per quanto concerne le Amministrazioni comunali (proprietari delle strutture edilizie) potremo dire che tenere chiusi un giorno la settimana i locali scolastici permetterebbe un risparmio di centinaia di migliaia di euro l’anno per quanto riguarda le spese di gestione, ovvero spese per il riscaldamento, l’energia elettrica, il servizio di trasporto pubblico (scuolabus) e così via. (Un vantaggio economico solo per il Sindaco del Comune).
PER LA SCUOLA – Se prendiamo in considerazione i vantaggi per l’Istituzione scolastica, potremmo dire che la settimana corta semplificherebbe di molto l’organizzazione del personale, visto che l’Istituzione scolastica gestirebbe un numero maggiore di docenti ogni giorno e disponibili in qualsiasi momento della settimana per essere impiegati nelle sostituzioni dei colleghi/docenti assenti. Non solo, ma questa tipologia risolverebbe anche l’annoso problema delle richieste, tutte concomitanti, di quei docenti che vorrebbero sempre il sabato libero. (Un vantaggio solo per la Dirigenza Scolastica).
PER IL PERSONALE DOCENTE – Secondo l’opinione di molti insegnanti la settimana corta permetterebbe loro di avere più tempo libero a disposizione. Infatti, due giorni consecutivi darebbero loro la possibilità di organizzarsi per tutta una serie di svaghi: un lungo weekend con l’aggiunta di un ponte in concomitanza di questi giorni permetterebbe la possibilità di un viaggio di 2-3 giorni, prima impensabile con la settimana lunga e con il sabato lavorativo. (Un altro vantaggio solo per i Docenti).
PER IL PERSONALE ATA – La settimana corta semplificherebbe notevolmente anche la gestione del personale ATA impegnata nel difficile compito della sorveglianza dei locali interni e degli spazi esterni degli edifici/plessi scolastici. (Un vantaggio solo per la Dirigenza Scolastica e per le mansioni del Personale ATA).
PER LE FAMIGLIE – Per le famiglie i vantaggi investirebbero la sfera affettiva e quella della socializzazione. Pensiamo per esempio a quei genitori che lavorano durante la settimana (5 giorni su 7) e che in questo modo invece avrebbero la possibilità di trascorrere tutta la giornata del sabato insieme ai loro figli. La stessa cosa varrebbe per i genitori separati o divorziati con l’affidamento congiunto. (Questa argomentazione lascerebbe ampio margine di convincimento).
PER GLI STUDENTI – Infine, per quanto riguarda gli studenti, questi ultimi avrebbero l’occasione di trascorrere più ore insieme ai loro compagni, fatto quest’ultimo ritenuto da molti positivo al fine di aumentare le ore di socializzazione e di convivialità tra i pari. (Per molti esperti, invece, questa verità contrasta ampiamente con i meccanismi psicologici della maggior parte degli adolescenti e lo spiegheremo nel prosieguo)”.
CONSIDERAZIONI: di certo approfondire con studio questa materia rappresenta un'ottima iniziativa sia per le Famiglie e sia per la Scuola, soggetti di diritto in cui gli studenti, Ns. figli, sono la base principale, pur sempre nel rispetto reciproco, inteso quale considerazione dell’autorità sia della Famiglia e sia della Scuola, per il tramite anche degli Organi Collegiali sopra indicati e cioè: 1) il Collegio dei Docenti; 2) il Consiglio di Istituto, per quanto concerne le specifiche competenze spettanti.
Occorre considerare, altresì, che il risparmio va indirizzato in relazione al “consumismo sfrenato” e non alla cultura, i cui costi, o in cinque od in sei giorni di lezioni, sono gli stessi, perché il personale e le strutture vanno pagate ugualmente.
Sulla “Cultura” occorre investire e non risparmiare.
Vangi Aldo, referente regionale del Forum delle Associazioni Familiari di Puglia
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