Enel, Laboratorio Chimico Ambientale. Contrarietà di Filctem e dell'intera Cgil.
Vogliamo portare alla Vostra cortese attenzione il Comunicato della Segreteria Territoriale della FILCTEM CGIL di Brindisi,
con le motivazioni e la contrarietà sia della FILCTEM che dell’intera CGIL verso l’annunciata volontà dell’ENEL di superare a Brindisi il Laboratorio Chimico Ambientale collocato nella Centrale Federico II, dopo la chiusura del Centro Ricerca avvenuta nel 2016.
L’Azienda tenta così di cancellare anche quello che è ancora rimasto e cioè una struttura di eccellenza che potrebbe ricoprire un ruolo fondamentale per contribuire a gestire, a Brindisi e non solo, gli aspetti ambientali e quelli della transizione energetica verso le rinnovabili innovative, nella delicata fase del phase-out dal carbone.
Riteniamo auspicabile una Vostra presa di posizione pubblica, per il ruolo che ricoprite di Amministratori di questo territorio, su questo specifico argomento per tentare di evitare l’ulteriore grave perdita che la scelta dell’ENEL determinerebbe nella nostra provincia e sulla possibilità di costruire invece un nuovo e condiviso progetto di sviluppo industriale.
A livello Ministeriale è stato attivato un tavolo per gestire la delicata e difficile fase che si apre sulla de-carbonizzazione, che si concluderà al 2025 con la definitiva dismissione degli impianti a carbone e che a Brindisi interesserà la Centrale ENEL di Cerano, che occupa tra diretti e indotto oltre 1200 persone e l’Impianto di A2A.
La solo trasformazione a gas degli impianti può garantire livelli occupazionali molto ridotti, occorre pertanto chiedere progetti di riconversione industriale dei siti che siano comprensivi di nuove opportunità produttive incluse biomasse, rinnovabili innovative ad alta efficienza, batterie ed accumuli e tutta la sfera di attività correlate, relative ai monitoraggi e ai controlli ambientali, legati alle caratterizzazioni e alle bonifiche dei siti industriali.
Anche per questo, invece di dismettere, occorre confermare e sviluppare il Laboratorio Chimico-Ambientale dell’ENEL a Brindisi.
Brindisi 10 luglio ’19
Segretario CGIL Brindisi Segretario FILCTEM CGIL Brindisi
Antonio Macchia Antonio Frattini
Al Presidente della Provincia di Brindisi
Riccardo Rossi
Ai Sindaci della Provincia di Brindisi
ENEL ANNUNCIA ULTERIORI TAGLI A BRINDISI
VORREBBE SUPERARE IL LABORATORIO CHIMICO AMBIENTALE
In un recente incontro con le Segreterie Nazionali di categoria, ENEL ha annunciato l’intendimento di superare il Laboratorio Chimico-Ambientale dell’ex Centro Ricerca di Brindisi, trasferito nella Centrale di Cerano nel 2016 e per il quale sono stati effettuati investimenti e lavori per alcuni milioni di euro per la nuova collocazione logistica.
A distanza di meno di tre anni ENEL, utilizzando come scusante l’uscita dal carbone, invece di presentare progetti di sviluppo, decide di penalizzare ancora una volta il nostro territorio, si perde occupazione qualificata, si esternalizzano fuori regione le attività, a Brindisi restano sedi vuote e abbandonate.
Il Laboratorio di Brindisi è l’unico del Sud, sarebbe, quindi, non solo una ulteriore perdita in campo ambientale per Brindisi ma per l’intero territorio meridionale, che si aggiungerebbe alla cancellazione del Centro Ricerca, all’epoca giustificata come un semplice trasferimento di sede per sole ragioni di risparmio.
La difficile e complessa fase del phase-out dal carbone, per la quale sono già in corso incontri a livello ministeriale, con la partecipazione delle Istituzioni (Regioni e Comuni interessati, Aziende elettriche e Associazioni ambientaliste) deve rappresentare un'opportunità, per rivendicare ai vari livelli, anche istituzionali, un nuovo futuro industriale integrato e innovativo, come sta già avvenendo in altri territori.
Il Gruppo ENEL, a giudizio della FILCTEM CGIL, deve affiancare alle annunciate trasformazioni a gas degli impianti a carbone, ulteriori investimenti con la creazione di nuovi Poli di eccellenza, su energie rinnovabili, l’accumulo e sulle tematiche ambientali (bonifiche, monitoraggi e riconversione dei siti produttivi, in particolare nei Siti di Interesse Nazionale quale quello di Brindisi).
Si potrebbe così valorizzazione e sviluppare l’occupazione con nuove competenze ambientali dei Laboratori e delle professionalità esistenti e per una giusta ricollocazione del personale della centrale ENEL a carbone di Cerano.
Nel sito di Brindisi si può, quindi, rivendicare l’insediamento di una sede strutturata di rilevanza nazionale di ENEL Green Power, realtà in forte espansione per attività di realizzazione, gestione e controllo dei nuovi impianti di energie rinnovabili.
Occorre l’impegno di tutti i soggetti istituzionali, politici e sindacali, ai vari livelli, per la difesa dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto del settore elettrico, per evitare che il nostro territorio subisca ulteriori scelte penalizzanti e che si trovi già fortemente depauperato nell’affrontare l’imminente e progressiva fase di decarbonizzazione.
Brindisi 8 luglio 2019
Segreteria FILCTEM CGIL Brindisi