UIltec: il mezzogiorno cuore d'Europa unita nel Mediterraneo.
Come gestire la transizione energetica è il tema che condizionerà le scelte di politica industriale
che il Paese deve realizzare da qui al futuro prossimo. Si parla tanto di ‘Green new deal’ e di ‘Green tax’. Tra le due opzioni è preferibile la logica del patto e non quella delle tasse. Non ci vuole molto. De carbonizzazione, conversione alla chimica verde e riutilizzo di sostanze di scarto del processo produttivo, come pilastri essenziali della trasformazione industriale. Saranno fondamentali per il nostro Paese, proprio quelle scelte di politica industriale che verranno assunte nei settori interessati dalla transizione energetica e le azioni conseguenti utili a predisporre le imprese italiane al futuro, favorendone competitività e sviluppo. Abbiamo la responsabilità di dover contribuire alla realizzazione di un sistema energetico sicuro e sostenibile, che determini investimenti in ricerca, ammodernamento e realizzazione di nuove infrastrutture di sistema e favorisca condizioni di sviluppo occupazionale e vantaggio economico per imprese e consumatori. Sono indispensabili interventi di riforma che incentivino il settore finanziario a promuovere e partecipare a investimenti che favoriscano la transizione energetica. La finanza privata va indotta ad investire sui progetti di adeguamento e di ammodernamento delle infrastrutture di sistema, attraverso strumenti ed incentivi fiscali sia in ambito nazionale. In un modo o nell’altro bisogna garantire il fabbisogno energetico, dal sostegno alla chimica verde al riciclo dei rifiuti. Serve, in quest’ottica, una grande campagna di informazione diffusa da parte dei soggetti interessati, in una cornice di patto nazionale nell’interesse delle nuove generazioni che necessitano di un ambiente migliore ma anche di sviluppo economico e lavoro. Di questo si parlerà a Brindisi venerdì prossimo. “Il Mezzogiorno, cuore dell’Europa unita nel Mediterraneo” è il titolo dell’evento che si terrà al Palazzo Granafei di Brindisi, in via Duomo e che sara' concluso dalla dalla relazione di Paolo Pirani. Nella Sala della Colonna ne dibatteranno: Carlo Perrucci e Filippo Lupelli, rispettivamente segretari generali della Uiltec di Brindisi e della Puglia; Riccardo Rossi, sindaco del capoluogo; Claudio De Vincenti, presidente dell’ Associazione Merita, Meridione d’Italia; l’economista Gianfranco Viesti; il docente di Storia dell’Industria Federico Pirro; il direttore delle Risorse umane della società Versalis Davide Calabrò. Ci sarò anch'io. Bisogna ripartire dal Mezzogiorno e occorre sostenere gli investimenti privati e sbloccare di quelli pubblici attraverso i Patti per il Sud. E’ fondamentale conservare integre le realtà industriali in logiche di eco sostenibilità e di capacita produttiva. Va evitata ogni sorta di deriva industriale che recherebbe danni incalcolabili all’intero Paese. Anche i ragionamenti che risaltano da un semplice dibattito in una città del Sud possono rivelarsi utili per invertire la tendenza. Scrivo dell’iniziativa brindisina questa mattina su Formiche.net: ad una tavola rotonda si incontrano persone che non si arrendono al rischio che una nazione prospera come la nostra si adegui ad una condizione di desertificazione economica. Ci vogliono progetti di sviluppo per far alzare la testa alla nostra economia.