Uilp: Il pensionato ha bisogno di una pensione più alta e di sostenibilità alle cure
Il lavoro delle commissioni che è partito ieri nel confronto con il sindacato potrebbe essere risolutivo a chiudere la Riforma Fornero
e avviare la Pensione di garanzia per coniugare sostenibilità con crescita economica e sociale e salvaguardare la salute indipendentemente se si è ricchi o poveri a fronte del famigerato articolo 24 del decreto Salva Italia (convertito nella legge n.214/2011).
Per attuarla, secondo la Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica”, occorre che non siano chiuse le agende del tavolo di confronto ma che vi sia, da parte del Governo, senso di attenzione e di responsabilità per “un vero e proprio riesame” della legge Fornero.
La necessità, per il sindacato, è di dare risultati utili nei prossimi anni su sistema di previdenza, tale da essere in grado di dare risposte ai giovani, i quali oggi sono quelli più penalizzati.
L’impegno per la Uil pensionati “Stu Appia Antica”, è in una trattativa seria che dia stabilità ed equità in un Patto tra generazioni, non solo nella visione di una riforma previdenziale flessibile in uscita (62 anni con 41) a favore lavoratori sulle differenze dei lavori, ma anche sugli investimenti e sul rilancio dello sviluppo nel Mezzogiorno, che si trova ad affrontare un rallentamento della produttività economica – industriale dovuto a un Paese, in particolare quella brindisina, che guarda indietro quando la realtà globale è quella dei turbo tecnologie.
Temi molto cari al sindacato dei pensionati che sostiene la dignità e la libertà dell’individuo nel supporto di una crescita democratica sostenibile di uguaglianza e di rappresentanza formale e sostanziale.
L’onore al merito dovrebbe essere in una nuova dimostrazione del come il confronto sulla politica del governo e quello del riformismo sindacale possa coagularsi su “proposte e idee chiare” che affrontino e garantiscano ragionamenti e tutele eque sui temi di “pensione di garanzia” e del “lavoro discontinuo” per i giovani.
In tal obiettivo il sindacato chiede di essere esaustivi non solo nel riconoscerne le differenze tra i lavori degli uomini e delle donne e quelli gravosi, ma anche sui temi degli esodati e quelli del part time verticale senza essere elusivi bensì interpreti esclusivi delle attese e dei bisogni della gente.
Il lato oscuro è nel non uscire entro il 2021 dalla sperimentazione, ma la necessità è nel riuscire ad acquisire una “soluzione strutturale”di riforma complessiva nel segno dell’equità senza ovviamente ripercussioni negative delle pensioni entro il mese di marzo.
L’obiettivo potrebbe essere nell’inserire la nuova pensione costruttiva o di garanzia per il mese di settembre nella Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) e approvarla nella prossima Legge di Bilancio avendo traghetta chi sta in “Quota 100” e garantito “flessibilità a tutti”.
Le tre commissioni studieranno la nuova Previdenza per avere un percorso già in precedenza condiviso nel governo Gentiloni nei temi su: “Separazione tra previdenza e assistenza – lavori gravosi – impatto economico delle misure”.
Su questi contenuti la Uil vuole discutere in modo chiaro di flessibilità di uscita, rammentando al governo che oltre un quarto dei pensionati hanno una pensione a rischio di povertà relativa e/o assoluta.
Sono, però, i pensionati che, in questo periodo di crisi economica, fanno da ammortizzatore sociale a figli e nipoti oltre a curare la propria salute: (Ricordiamoci che dove vi è un disoccupato in famiglia, il pensionato fa da ammortizzatore sociale per il giovane o adulto disoccupato o esodato che sia).
A proposito della sanità la Uil pensionati “Stu Appia Antica” chiede un’interlocuzione diretta con il direttore dell’Asl. A Brindisi il sindacato chiede comunicazione, dialogo e confronto con le Istituzioni. Non è possibile acconsentire allo scontro quando si parla di salute sulla pelle dei malati oncologici. All’ammalato bisogna garantire “Universalità e sostenibilità” in situazione di crisi del servizio sanitario e d’insoddisfazione, di rancore e di rabbia dei cittadini per la sanità brindisina, perché l’ammalato e la sua famiglia sono costretti a continui “Viaggi della Speranza” e a pagare due volte in termine di disagi e di contributi obbligatori e di tasca propria per integrare e rispondere ai loro bisogni e alle loro esigenze di cura.
Sulla difesa del diritto alla salute il sindacato chiede di avere una sanità efficiente e di qualità che possa indurre i pensionati ad affrontarne le criticità; come: Pta, miglioramento del territorio, presa in carico delle cronicità, lotta alla mobilitazione, lista d’attesa, attenzione al fabbisogno dei posti letto per acuti, ecc.
La rimozione, per la Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica”, è possibile grazie alle risorse tecnologiche moderne “Rinnovare la programmazione per migliorare la sanità” e riorganizzare il percorso di accesso alle strutture ospedaliere che potrebbero ridurre le liste d’attesa che oggi sono una delle principali criticità del nostro sistema sanitario territoriale.
Il fenomeno chiede di stabilire i criteri di priorità già esistenti e di rivisitare il livello di prestazione. Il percorso esige formazione dei medici, educazione dei cittadini e ausilio degli strumenti tecnologici sanitari. Il lavoro ha necessità di un sistema in rete d’abbinare in un collegamento tra i medici del territorio, i medici ospedalieri specialistici e i cittadini che hanno bisogno di uno spazio riservato alla comunicazione con il paziente.
La specificità è indirizzata soprattutto verso gli anziani che sono in aumento, (nella realtà brindisina raggiunge il 23,4 per cento della popolazione), e hanno bisogno di geriatri, ma la cui mancanza costringe i Pronto soccorso a farsi carico di una costante emergenza, mentre il governo regionale incurante lascia nel dimenticatoio le esigenze di questo Diritto alla Salute, che è prioritario e da garantire.
La fiducia per la Uil è nel dare risposte verso la concretizzazione del merito partendo dai temi della Piattaforma che per il sindacato, secondo il segretario della Uil Carmelo Barbagallo, sono prioritari e vanno verso la direzione giusta di una riforma della previdenza complessiva nel segno dell’equità e della tutela; come: “Ape sociale strutturale, 41 anni di contributi a prescindere dall’età, la pensione per donne e giovani, il rilancio della previdenza complementare, il recupero dell’indicizzazione delle pensioni in essere, con un paniere Istat più adeguato e con una riduzione delle tasse sui pensionati, una legge sulla non autosufficienza”.
È importante “riaprire il dibattito per avere una Legge sulla Non Autosufficienza” sapendo che il peso delle cure e dei servizi, oggi, grava sulle famiglie e sui pensionati che dal 2009 non vedono rivalutata la loro pensione.
”Questo non è più accettabile”, come rileva il nostro segretario della Uil Carmelo Barbagallo, peccato però che questa è una sirena che suona ormai da tanto tempo e che vede il nostro territorio spopolarsi sempre di più di giovani ed anziani.
Il segretario
Tindaro Giunta