I Cobas chiedono chiarimenti sulla situazione del già Ospedale S. Camillo De Lellis di Mesagne.
Il Sindacato Cobas scrive così una lettera aperta
al Direttore Generale della ASL, Giuseppe Pasqualone, al Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed al Sindaco della città di Mesagne, Tony Matarrelli
Il Sindacato Cobas è venuto a conoscenza di situazioni di estrema confusione organizzativa nel già ospedale di Mesagne San Camillo De Lellis.
Il Sindacato Cobas chiede che venga realizzata immediatamente una indagine su questa situazione in modo di ripristinare condizioni normali di operatività.
Vogliamo innanzitutto chiarire che i degenti sono estremamente soddisfatti del personale sanitario , ringraziandoli sentitamente .
Ci sono degenti che a causa di questa strana situazione scoppiano a piangere nelle telefonate con i parenti , che vengono colti da stati d’ansia e di panico, senza che nessun servizio psicologico venga loro offerto.
Nella struttura di Mesagne in questi giorni sono presenti 16 degenti.
I degenti non riescono a capire perché nessuno è stato dimesso fino ad ora.
I medici riferiscono a qualcuno che il ritardo è dovuto a tamponi persi, ad altri vengono dette prima una cosa e poi una altra. Oltretutto gli esiti di questi tamponi sono dati verbalmente, senza quindi una carta scritta e firmata. I pazienti sono quasi tutti asintomatici.
Senza parlare del fatto che prima di essere trasferiti a Mesagne, tutti hanno seguito un percorso all’ospedale Perrino di Brindisi .
In ultimo, e non meno importante, c’è l’aspetto psicologico, di chi fisicamente sta bene e non capisce perché non può tornare a casa.
I 16 degenti chiedono di uscire da questa strana situazione di limbo ed avere tutte le informazioni possibili sul loro stato di salute, così come le leggi prevedono.
Brindisi 07.04.2020
Per il Cobas Roberto Aprile