Clinica Salus – la Fp Uil contesta le scelte dell’azienda
Così come molte aziende del territorio locale anche la Casa di Cura Salus è stata colpita dalla crisi aziendale da Corona Virus.
Nonostante sia un’azienda di qualità, operante nell’ambito sanitario, è stata frenata, fin dall’inizio, dalla regione a chiudere oltre il 95% della sua attività e mandando inizialmente in riposo forzato, ferie, gran parte dei suoi circa 100 lavoratori e professionisti sanitari.
Dal 13 Marzo circa tutte le attività sono state bloccate; subito la proprietà ha avvisato tutto il personale con un documento inviato su WhatsApp che si sarebbe attivata la pratica per attivazione della cassa integrazione, ammortizzatore sociale voluto dal governo per tutelare tutti i lavoratori.
I lavoratori, sempre tramite messaggini vari, vengono avvisati che a decorrere dal 23 Marzo, le ferie sarebbero state sostituite dalla cassa integrazione.
Usufruendo di tale aiuto statale, parte del personale, addirittura, è riuscito ad ottenere dalle banche la sospensione del mutuo di prima casa.
Intorno al 10 Aprile sempre tramite messaggini e senza alcun avviso e accordo sindacale ufficiale la proprietà comunica ai propri dipendenti che la cassa integrazione non sarebbe più stata attivata ma l’azienda si sarebbe avvalsa di una nuova prerogativa scaturita da una delibera della Giunta regionale ( N° 525 dell’8/04/2020) la quale aveva l’intento di aiutare le aziende in crisi ed effettivamente anticipando il 95% del fatturato annuo a titolo di acconto basandosi sul fatturato dell’anno 2019.
In questo modo l’azienda avrebbe potuto avere la liquidità necessaria per mantenere tutta la struttura ed aiutare quindi anche il personale (invece della cassa integrazione) a poter superare questo brutto periodo di crisi.
Così però non è stato in quanto la proprietà ha costretto tutto il personale a mettersi in ferie, utilizzando quindi sia quelle vecchie del 2019 ma anche quelle del 2020 e non solo quelle che decide il datore di lavoro ma anche quelle che dovrebbe decidere il lavoratore e per di più, asseconda dei casi personali dei dipendenti anche usufruendo di ferie ancora non maturate ed accendendo quindi un futuro debito nei confronti della proprietà.
S’intende precisare che tutte le decisioni della proprietà sono state sempre prese in modo alquanto anomalo senza alcuna comunicazione pubblica regolare ed ufficiale fatta ai sindacati, senza aver ascoltato il loro parere ed infrangendo più di qualche legge e o diritto a favore dei lavoratori.
La Segreteria Generale
UIL FPL BRINDISI
GIANLUCA FACECCHIA