Nessuno tocchi Anpi, il ricordo della nostra storia non si può censurare

Anpi è custode della memoria.

In questi giorni si fa un gran parlare dell’ex convento Scuole Pie e della decisione di assegnare alcuni dei suoi locali in uso ad Anpi.

Immediatamente si è aperto un dibattito critico rispetto a tale scelta per mano di chi probabilmente non condivide i principi su cui l’Anpi si fonda. Perché di base è una questione di valori.

Quest’anno ricorre il 75° anniversario della Liberazione, in un periodo denso di conflitti, razzismi, prevaricazioni, Anpi rappresenta uno dei pochi baluardi a difesa della nostra storia, utile a tenere vivo il ricordo di quello che abbiamo patito per conseguire lo status di Repubblica Democratica.

L'Unità Nazionale, la tolleranza, la coesistenza pacifica di differenti etnie e confessioni religiose, di diversi orientamenti politici, sono elementi essenziali della nostra vita sociale e tutti devono avere chiaro il concetto che li abbiamo ereditati dalla lotta partigiana, dal coraggio e dall'ostinazione di chi, additato come nemico della patria, ha difeso questi valori per consegnarli a noi.

La Carta Costituzionale è lì a testimoniare cosa possono fare gli uomini di buona volontà quando, pur con appartenenze politiche opposte, pensano solo ed esclusivamente al bene comune.

La CGIL ritiene, infine, che sia importante custodire la “memoria storica” proprio per non dimenticare la storia di Brindisi, della sua resistenza al Fascismo grazie ai tanti suoi giovani Partigiani che durante la Resistenza lottarono per la libertà di tutti: la nostra, quella di chi non partecipava, quella di chi era contro.

Brindisi, 22 ottobre ’20

                                              

Il Segretario Generale

f.to Antonio Macchia

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