Uilp Stu Appia antica: Sabato 26 giugno mobilitazione con presenza a Bari.
Sabato prossimo, il 26 giugno saremo a Bari.
Ci sarà il nostro segretario nazionale della Uil Pier Paolo Bombardieri con tutta la rappresentanza sindacale della Uil in Piazza della Libertà per proporre le proposte al Governo delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
I segretari nazionali della Cgil Maurizio Landini e Ivan Pedretti per lo Spi saranno a Torino, mentre per la Cisl il segretario nazionale Luigi Sbarra e quello della Fnp Pero Ragazzini si presenteranno a Firenze.
Le proposte delle organizzazioni sindacali chiedono di garantire:
- fino al 31 ottobre la proroga del blocco dei licenziamenti e la cig covid gratuita per tutti;
- una definizione di protezioni universale per le dimensioni d’impresa e per tutte le tipologie di lavoro, che colleghi sostegno al reddito e percorsi di politiche attive per favorire adeguatamente, competenze e ricollocazione lavorative;
- gli investimenti necessari e i risultati per superare i divari territoriali, partendo dal Mezzogiorno attraverso un piano di politiche industriali che difenda e sviluppi l’industria italiana;
- Il diritto alla salute e cure accessibili e di qualità per tutta la popolazione: prevenzione e assistenza sociosanitaria nei luoghi di vita e di lavoro, definendo la strategia nazionale di prevenzione e protezione e varando il modello della qualificazione delle imprese per i diversi settori con l’attuazione della piattaforma unitaria nazionale, già definita.
Per il segretario nazionale Carmelo Barbagallo della Uil pensionati, l’Italia di domani avrà bisogno di uscire dalla crisi attraverso un “Patto tra lavoratori e pensionati” per “Ripartire insieme” con il Lavoro, la coesione e la giustizia sociale. Il Patto potrebbe indicare la transizione giusta per i pensionati, i quali chiedono per le loro pensioni “flessibilità in uscita dai 62 anni o con 41 anni di contributi, riconoscenza dei lavori gravosi, poveri, discontinui e di cura, svolti in particolare dalle lavoratrici alle quali è necessario valorizzare la maternità e la tutela dei redditi di pensione”.
Questo è il momento, ha dichiarato il nostro segretario nazionale della Uil pensionati, che la politica dia risposte programmatiche in un piano per l’occupazione giovanile e femminile e in un lavoro stabile e sicuro.
L’esigenza è nella capacità d’introdurre misure di conciliazione vita-lavoro, di giustizia fiscale equa e di riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati, elemento prioritario per lo sviluppo del Paese e per le sfide delle contro le disuguaglianze e le evasioni fiscali.
È l’opportunità giusta, anche, per favorire il Pnrr, (Piano nazionale di ripresa e di resilienza) come l’occasione da non perdere per rilanciare occupazione e investimenti e riformare profondamente il nostro welfare con il coinvolgimento del sindacato.
La proposta non è più rinviabile, soprattutto dopo la Pandemia Covid-19, la cui ricaduta ha causato la maggior parte dei decessi nelle strutture per anziani e tra le persone più fragili.
Il bisogno è esigibile, secondo la Uil pensionati Stu Appia BR, in una” Legge quadro nazionale per la non autosufficienza”, che assicuri servizi e sostegni uniformi e adeguati per tutto il Paese e in una “Riforma delle strutture residenziali socio-sanitarie per anziani”.
La Uil pensionati propone residenze più piccole, più integrate nel territorio, più qualificate, più controllate, con migliori dotazioni sanitarie e tecnologiche e con personale contrattualizzato e formato. Non è più possibile subire tanti decessi nelle Rsa.
La Uil invita il Governo ad accogliere gli impegni presi con le parti sociali a proposito della “Separazione della Previdenza dall’Assistenza”.
Il tutto è per rendere credibile anche in Europa, l’assoluta sostenibilità del nostro sistema previdenziale. Sono prioritarie, inoltre, per i nostri anziani una Legge Quadro per l’Invecchiamento attivo e in buona salute, un’assistenza domiciliare socio-integrata in famiglia agli anziani e una medicina territoriale che tuteli meglio gli ammalati e le loro famiglie.
La mobilitazione del 26 giugno fa emergere la contemporaneità di un vissuto di questi anni, il cui vivere la fase di transizione segnala una nuova struttura economico-sociale, che fa ricorso alla necessità e al frutto della capacità di ciascuna istituzione, politica, imprenditoria e agenzia finanziaria.
La finalità non può essere nella politica dell’”individuo per l’individuo”, ma nella “collettività per il diritto della collettività – individuo”, bisognoso d’innovarsi per essere nel giusto e dare un futuro migliore a tutti.
Il sindacato chiede con la proposta di “Zeromorti”, tutele e sicurezze che sono intrinseche nelle parole chiave innovazione, sostenibilità, responsabilità, sorveglianze e garanzie, per creare valore nel tempo che rappresentino un’evoluzione della coscienza dell’uomo stesso.
Sul piano manifatturiero la storia racconta il suo vissuto nella svolta del cambiamento durante la prima rivoluzione industriale che ha reso più veloci i processi produttivi, mentre nella seconda, l’apice dello sviluppo è stato nella produzione di massa con l’ausilio dell’energia elettrica e del petrolio. La rivoluzione del manifatturiero si è resa più calzante, già nel novecento, nel periodo della terza rivoluzione industriale con la nascita del computer e della tecnologia digitale che hanno gettato le basi per l’era globale e l’automazione odierna e l’avvio alla quarta rivoluzione industriale (un mix di tecnologia, digitalizzazione e automazione).
Sul piano politico, la fase della politica liquida che stiamo vivendo, non sembra essere in grado di dare una possibile interpretazione ai bisogni della nuova formazione economico-sociale, purtroppo, in emersione.
Il tema si condensa, ancora oggi, in un “relativismo” conservatore oppure progressista, che permette ai progressisti di fare errori, e ai conservatori di prevenire che gli errori possano essere corretti.
È stata visibile nella crisi sistemica che considerava l’uomo in una “formazione economico-sociale” che si faceva mondo, che egemonizzava il modello di vita e lo rendeva natura.
Oggi la transizione chiede il passaggio di “transizione” da una formazione economico-sociale a un’altra più partecipativa e condivisa di dialogo e confronto sociale.
Non sono più accettabili correttivi, ma l’invito è nel passaggio dalla vecchia forma economico-sociale che muore verso il nuovo che nasce.
Il nuovo è nella capacità di dare diritto dignitoso al lavoro, occupazione, formazione all’interno della giusta fase storica, che chiede di aumentare i gradi di libertà sociale attraverso forme costruttive di partecipazione e condivisioni più avanzate all’interno delle quali avviene il confronto, il dialogo sociale e la tutela verso i lavoratori, le politiche di genere, le persone non autosufficienti, gli ammalati e le persone anziane.
La politica ha bisogno di avere una dimensione progettuale, pragmatica e concreta per essere coerente e consapevole degli obiettivi che bisogna perseguire nella società odierna. Il sindacato, in questi anni, ha affrontato tante sfide; in ultimo nel governo di Mario Draghi, sulle riforme. Oggi sul Decreto Sostegni il sindacato chiede la proroga della moratoria sui Licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive per il lavoro. A tal proposito, Carmelo Barbagallo afferma che “senza ammortizzatori sociali c’è un grande rischio di problemi sociali, già tanti lavoratori sono a casa a seguito della scadenza di contratto”, altrimenti “non ci sarà lavoro e, quindi, sarà difficile discutere su come saranno le pensioni future”.
L’orientamento, secondo la Uil pensionati Stu Appia Br, è di superare la crisi economica, sociale e sanitaria, che si ottiene solo con più lavoro partecipativo e condiviso, pagando il giusto salario nel diritto d’invecchiare in modo attivo e in buona salute per essere non un peso o un bisogno, ma una risorsa per la rinascita per il Paese che ha voglia di Ripartire in modo più dignitoso possibile.
Sabato prossimo 26 giugno tutti noi pensionati saremo a Bari in Piazza della Libertà e daremo il nostro pieno sostegno alla mobilitazione.
Il segretario responsabile
Tindaro Giunta