La Uilp chiede il rinnovo del patto sociale.
Dal febbraio del 2020 fino ad oggi, soprattutto, l’Italia ha subito una crisi sanitaria, economica e sociale, provocata dalla diffusione del virus Sars-Covid 19,
che ha avuto effetti enormi sulla popolazione, in particolare, anziana con milioni di contagiati e morti in eccesso. L’impatto pandemico ha messo a nudo, le nostre fragilità brindisine sanitarie, economiche e sociali causando una perdita dei sistemi sanitari fino alla rinuncia alle cure, disoccupazione, stagnazione dei salari e aumento della povertà assoluta.
La domanda indicativa è, facendo un’esamina reale rispetto alle altre province non solo nazionali ma anche regionali, se esiste nel territorio brindisino “adeguamento e qualità” del servizio sanitario”?
La percentuale è sicuramente molto bassa, avendo indicatori alti nelle sale del Pronto Soccorso, nelle Liste d’Attesa e nelle migrazioni sanitarie verso altre province e regioni.
La Uil pensionati, di fronte alle sfide del sistema sanitario con perdita di universalismo e di sostenibilità, chiede un rinnovo del patto sociale che possa essere un modello sostenibile, garante delle difficoltà crescenti sul bisogno alle cure in un universalismo espansivo, legato alla speranza di vita. In questo il sindacato chiede confronto nei mancati incontri, sempre ufficializzati ma continuamente rinviati.
Il cittadino brindisino ha necessità, però, di soddisfare i propri bisogni alla cura attraverso servizi di qualità per sistema sanitario che sia di Diritto alla Salute, garantito dall’articolo 32 della Costituzione e non di disuguaglianze con il rischio di trasferire gli effetti sulle generazioni successive.
La politica dovrebbe essere di un Sistema Sanitario Nazionale integrato con quello privato e non di favorire quest’ultimo che ha incrementato la spesa sanitaria del malato, costringendolo a una spesa pro capite, la quale sicuramente in base alla patologia, ha superato i 2 mila euro per famiglia.
La costrizione per il malato pensionato povero certifica le difficoltà e lo costringe a rinviare o a rinunciare alle cure del Servizio Sanitario nazionale e dei relativi Servizi dei Livelli Essenziali a garantire una copertura efficace sui bisogni assistenziali per la persona.
L’Istat stima che l’andamento della spesa sanitaria privata degli ultimi anni, risulta in continua crescita fino a raggiungere il 2 percento del Pil. Un leggero vantaggio è stato dato con l’abolizione del superticket dal 1 settembre 2020, l’aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale e lo stanziamento di due fondi di 500 milioni ciascuno per farmaci innovativi oncologici e no che hanno favorito l’equità e l’universalismo delle prestazioni, abbattendo il carico degli ammalati e cercando di ampliare l’offerta sanitaria.
La Uil pensionati di Brindisi chiede un sistema pubblico che organizzi e personalizzi percorsi di prevenzione non solo per gli anziani, ma anche per i piccoli in età scolare anticipando alle epidemie comportamentali e alle pandemie, una domanda latente in un momento che siamo all’anno zero.
Per i ragazzi in età scolare, invece, il sindacato invita le istituzioni politiche ad avviare percorsi di visite a occhi, orecchi e articolazioni che possono ridurre fino al 50% le patologie in età adulta. Questo, però, non è sufficiente per il sindacato dei pensionati.
L’invito è, anche, di togliere l’intramoenia, un suggerimento possibile, il cui tentare non nuoce avere un miglioramento della sanità pubblica e delle tasche delle famiglie che chiedono di vivere in buona salute senza costi aggiuntivi.
Oggi, in questo periodo di solstizio estivo e di pandemia da Covid-19, non c’è niente d’imprevedibile. Si presenta sempre, e ancora una volta in questi giorni, il nostro sistema sanitario lo dimostra in una scarsa elasticità e in una cronica incapacità di programmare gli interventi sanitari al Pronto Soccorso intasato per la popolazione, soprattutto con un’affluenza maggiore da parte di anziani e malati cronici, maggiormente soggetti a complicanze.
Da anni non si vuole migliorare la qualità di cura dalle inappropriatezze, nonostante i numerosi ospedali esistenti nel territorio, ma con i Pronto Soccorsi chiusi, un tempo soddisfacenti ai bisogni di cura della popolazione.
Per la Uil pensionati gli ospedali territoriali di Brindisi sono bacini di utenza e servono per i due ospedali di riferimento brindisino. Il taglio piatto e indiscriminato, fatto dalla politica, dagli anni novanta in poi, ha congestionato gli ospedali di riferimento e ha lasciato i cittadini in una sanità negata.
La Uil pensionati non vuole denigrare la sanità brindisina, ma chiede di eliminare le lunghe code al pronto soccorso e i tempi lunghissimi per prenotare una visita di prevenzione o di patologia medica specialistica.
La Uil pensionati di Brindisi crede nella sanità, che oltre ai costi economici, possa essere fattore umano verso chi, purtroppo subisce la malattia e ad essa deve aggiungere la sofferenza della distanza da casa e dai famigliari. Il sindacato si permette di suggerire ad utilizzare in momenti di forte utenza o di grossa emergenza, la Guardia medica o i medici di famiglia che costano un mare di soldi allo Stato, migliaia di euro al mese solo per poche ore al giorno e che non fanno mai diagnosi ma rimandano sempre a visite specialistiche e che gli italiano cercano di risolvere andando al Pronto Soccorso per avere una diagnosi. A tal proposito è necessario dire che sono proprio i medici specialisti, che amplificano le aspettative con informazioni scorrette, magnificando le capacità tecniche della propria specialità illudendo gli ammalati sulle reali possibilità mediche. In questo la Uil crede. Il rifiuto dei mancati incontri specifica “le inadempienze e le garanzie dei LEA”, servizi essenziali per i bisogni dei cittadini. La fiducia è anche in chi, come sta accadendo nella politica nazionale, d’istituire tavoli d’incontro che possano aiutare e tutelare l’ammalato di cui la Città di Brindisi e tutta la Provincia ne hanno urgentemente necessità e bisogno di cure.
Il Segretario Responsabile
Tindaro Giunta