CGIL: “L’esclusione dalla Rete Ten -T condanna il porto di Brindisi alla marginalità”
L’esclusione del Salento dalla Rete Ten-T che collegherà il Nord Europa e la Scandinavia al Mediterraneo è un autentico pugno nello stomaco.
E brucia a maggior ragione per l’esclusione di un porto dalle enormi potenzialità e polifunzionale (proprietà rarissima di cui in molti sembrano aver perso la memoria) come quello di Brindisi. In questo modo, si mette a rischio anche la coesione sociale, economica e territoriale.
Da anni la Cgil sostiene con forza il concetto secondo il quale lo sviluppo di Brindisi e della sua provincia passano dallo crescita del porto. E che occorra sinergia a tutti i livelli istituzionali e politici per rilanciare la principale infrastruttura del territorio che inevitabilmente, nella fase della transizione energetica, subirà pesanti contraccolpi.
Il fatto di aver ottenuto risultati solo per Taranto e Bari e un generico impegno per l’inserimento di Brindisi in futuro non ci convince per niente, anzi. L’idea è che si stia determinando in Puglia uno sviluppo a due velocità. Il timore della Camera del lavoro è che se non arrivano provvedimenti seri, Brindisi e l’intero Salento rischiano di essere tagliati fuori da ogni tipo di sviluppo avviandosi verso un vorticoso processo di desertificazione economica.
Brindisi misteriosamente fuori dal Just Transition Fund dopo aver ospitato per decenni la centrale termoelettrica più importante d’Italia. Brindisi misteriosamente fuori dalla Rete Ten-T nonostante sia un approdo di tradizione millenaria con infrastrutture importanti a sostegno come l’aeroporto e la ferrovia, che in pochi possono vantare, per creare un polo logistico di livello internazionale.
Solo puntando soprattutto sulla logistica si valorizzano le risorse e le caratteristiche del territorio, anche turistiche. Ma fulcro della logistica è il porto funzionale e funzionante. Rivendichiamo per questo maggiore attenzione del territorio ed un maggiore protagonismo delle istituzioni e della politica per concentrare ogni sforzo possibile per non perdere questa importante occasione. Anche per questo bisogna battersi per l’inserimento nella Rete Ten-T agganciando i nuovi traffici che ne deriveranno ma anche il treno di quegli importantissimi investimenti che sono vitali per il territorio in termini di sviluppo e lavoro. Quel «lavoro buono» che da tempo invochiamo per dare una risposta seria ai tanti che lo hanno perso e alle giovani generazioni.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi