Uilp: i pensionati del meridione il 5 novembre a Palermo.

Si torna ancora a parlare d’imposte, austerità, flessibilità. Le pensioni hanno perso in questi ultimi anni, il 4-5 per cento del loro potere d’acquisto. Le tasse colpiscono le famiglie, i pensionati, le persone non autosufficienti e gli incapienti. La Uil pensionati territoriale di Brindisi chiede al governo di non lasciare nel dimenticatoio le persone anziane e i pensionati, che hanno un ruolo importante all’interno e all’esterno delle famiglie, oltre ad essere protagonisti delle comunità sociali.

I pensionati, essendo portatori di memoria, esperienze e saperi, vogliono essere ascoltati e dare il loro contributo per fare uscire dalla crisi un Paese con minori disuguaglianze, più equità, più solidarietà e più coesione sociale.

 

Sembra, però, che il presidente Matteo Renzi non voglia ascoltarci, forse è impegnato a una politica di marketing e di nazional popolare sorda ai bisogni dei pensionati. L’Italia è rimasta l’unica nazione ancora in stato di recessione e anche quest’anno il Pil italiano avrà un segno negativo.  La Spagna, l’Irlanda e il Portogallo, invece, stanno uscendo dalla crisi avendo imboccato la via per la crescita, grazie alla capacità del saper investire in lavoro, alla coesione interna e alla condivisione dei cittadini. A noi serve un grande sforzo unitario.

Il governo ha il dovere di programmare equità, lavoro e unità costruendo le condizioni per realizzarli. Chiediamo a Matteo Renzi che non continui a operare divisioni tra i cittadini discriminando le persone fragili e penalizzando i pensionati. Sono loro che continuano a pagare le imposte a un prezzo altissimo. Il governo dia anche ai pensionati il bonus fiscale di 80 euro.

Si procuri i soldi facendo finalmente pagare le tasse anche a coloro che le evadono. Ripristini la rivalutazione piena e l’aggiornamento delle pensioni con riferimento alla data in cui è stata liquidata. Si richiede la perequazione automatica delle pensioni. La politica del risanamento della finanza pubblica non garantisce ai pensionati il mantenimento del reddito per un dignitoso livello di vita al verificarsi della perdita del potere d’acquisto.

Ogni anno il potere della pensione perde un 4-5 per cento. La conseguenza è che il trattamento economico dei pensionati, nel giro di 10 anni dall’andata in quiescenza, si riduce di circa il 50%. Per contenere gli aumenti da inflazione occorre un nuovo Paniere includente al calcolo degli indici, le spese primarie come quelle farmaceutiche e prestazioni specialistiche non a carico del Servizio sanitario (SSN), i costi per badanti dovute alla mancanza di strutture pubbliche, rette di Residenze sanitarie per anziani e cosi via.

L’imposta dell’IVA italiana è tra le più care in Europa e il fare i conti anche per il rientro del deficit pubblico, che secondo le regole UE non deve superare il 3%, fa puntare anche sull’aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio, rendendo l’aumento dell’IVA quasi inevitabile. L’articolo 43 della bozza della Legge di Stabilità, che per ora non precisa l’entità degli aumenti percentuali dell’imposta, prevede, se fosse l’aumento di un punto percentuale, che l’IVA arrivi al 25% a partire dal 2016, oggi al 22 e 10 per cento.

Una misura teoricamente positiva, molto richiesta dalla Uil pensionati, sarebbe la riduzione della pressione fiscale, compensando i 18 miliardi di tasse; ciò, però, non andrà a favorire i consumi facendola pesare su tutti i contribuenti italiani indistintamente. Il sindacato ripete che nessun cambiamento positivo della società sarà possibile senza il coinvolgimento dei pensionati. Faccia il Presidente Renzi qualcosa di concreto per fermare la disoccupazione.

Renda i giovani partecipi al risanamento del Paese. Dia una speranza ai giovani del Sud e non si renda responsabile della loro precarietà. Il lavoro precario produce economia precaria. Il giovane precario non può progettare il suo futuro, formare una sua famiglia e accedere a un mutuo per costruirsi una casa. La Uil pensionati di Brindisi parteciperà in modo unitario insieme allo Spi/CGIL e alla Fnp/CISL alla grande giornata di mobilitazione nazionale dei pensionati per rilanciare la propria piattaforma unitaria.

L’iniziativa si articolerà con tre manifestazioni a carattere nazionale, le quali si terranno nella giornata di mercoledì 5 novembre a Milano, a Roma e a Palermo. La manifestazione meridionale sarà al Teatro Politeama di Palermo con la partecipazione delle regioni di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Il sindacato ripeterà alla politica che discriminare i pensionati è una grave ingiustizia e che occorre lavoro per figli e nipoti, per lo sviluppo e l’occupazione, per tutelare il reddito da pensione, per un welfare pubblico e solidale, per una legge sulla non autosufficienza, per la lotta agli sprechi e ai privilegi e per estendere la riduzione delle tasse anche ai pensionati. Il sindacato unitario li considera punti centrali della sua piattaforma rivendicativa e s’impegna per il loro perseguimento nel contrasto alla precarietà e alla povertà, alla crescita delle disuguaglianze e garanzia dei livelli essenziali di assistenza.

Il sindacato invita il governo Renzi a cambiare le sue politiche tutelando i bisogni dei cittadini e a concordare con le parti sociali, mettendo al centro delle tematiche il pensionato e la persona fragile e non autosufficiente affrontando cosi con dignità e serietà i tanti problemi che li affliggono. 

Il segretario responsabile

Tindaro Giunta

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