CGIL: la parità di genere è un diritto?
La parità di genere è un diritto? E se tale diritto continua ad essere violato va rivendicato?
È quanto ci chiediamo dopo la sorte toccata al Segretario Generale della FIOM CGIL Brindisi, querelato per aver difeso una Dirigente Sindacale, trattata in malo modo durante una contrattazione sindacale, ribadendo che il principio di parità tra i generi è stato inserito anche nell'articolato del CCNL della categoria.
La Magistratura deciderà se vi siano gli estremi per la presunta diffamazione. Ma al di là della questione giuridica resta il fatto politico: le donne possono continuare a ricevere aggressioni verbali, da uno degli uomini presenti durante riunioni di lavoro, tali da costringere un altro uomo a intervenire a loro difesa?
Al di là, quindi, del fatto specifico, la Camera del lavoro di concerto con tutte le Categorie, intende denunciare il permanere di una cultura non improntata sui principi costituzionali (Art.3) così sofferti nella loro attuazione e che hanno condotto ad una normativa specifica in materia di politiche di genere (Codice Pari Opportunità D.Lgs 198/06 siccome modificato dalla L.162/21).
Nonostante i progressi ottenuti in ambito normativo, purtroppo ancora oggi assistiamo a comportamenti che, seppur anacronistici, sono presenti sui posti di lavoro anche durante le trattative sindacali.
Occorre un salto culturale che, ancora, tarda ad arrivare, nonostante decenni di battaglie di cui la nostra organizzazione è sempre stata protagonista. E in questo solco continueremo a lavorare informando, sensibilizzando e sostenendo i diritti delle donne, delle lavoratrici, delle madri, delle nostre sorelle. La Cgil non le lascerà mai sole nella rivendicazione di quei diritti che sono propri della persona a prescindere dal genere.
Vogliamo costruire un nuovo, esplicito costume civile e politico fondato sul riconoscimento e valore della diversità e sulla parità fra i generi, contro ogni forma di violenza, sia fisica sia psicologica.
È per questo che consideriamo fondamentale continuare e rafforzare l’impegno sindacale nella contrattazione per definire strumenti che favoriscano le pari opportunità e determinino l’emersione e la conseguente eliminazione di atteggiamenti discriminatori di genere nei luoghi di lavoro e non solo. La violenza maschile sulle donne è una violenza strutturale che ha radici profonde e tante facce.
Nella provincia di Brindisi, molti sono stati gli attacchi ricevuti da lavoratrici e sindacaliste da parte di uomini che, volendole sminuire, hanno agito, legittimati da una cultura machista e patriarcale, con linguaggio e atteggiamenti mirati a discriminarle per una questione di genere. E’ arrivato il momento di dire basta. E’ arrivato il momento di prendere una posizione e di dire da che parte si sta. Con gli aggressori o con le aggredite?
Lanciamo a tal proposito un appello per la costruzione di un’assemblea pubblica rivolta a tutte le donne e a tutti gli uomini, alle associazioni, ai/alle rappresentanti delle Istituzioni che vogliono riconoscersi in un Paese che contrasta seriamente sessismo, discriminazioni e stereotipi all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro e dove ci sia una parità reale tra donne e uomini.
Seguono le firme
Segretario Generale CGIL Brindisi
Segretario Generale FIOM Brindisi
Segretaria Generale FILCAMS Brindisi
Segretario Generale NIDIL Brindisi
Segretario Generale FLC Brindisi
Segretario Generale FILCTEM Brindisi
Segretaria Generale FILLEA Brindisi
Segretario Generale FILT Brindisi
Segretario Generale FLAI Brindisi
Segretaria Generale FUNZIONE PUBBLICA Brindisi
Segretaria Generale FISAC Brindisi
Segretaria Generale SPI Brindisi
Segretario SLC Brindisi