Marrazzi (Coordinamento Donne Fials): "Ennesimo femminicidio. Fermiamo la strage, servono leggi più dure"
La nostra speranza, sia pure flebile, era che Giulia Tramontano, la 29enne al settimo mese di gravidanza,
si fosse nascosta, rifugiata al sicuro da qualche parte. E invece stamattina scopriamo che è stata assassinata dal suo compagno, il padre di quel bambino che a breve sarebbe venuto al mondo. Il suo corpo è stato trovato dai carabinieri, in un'area verde abbandonata a Senago, nel Milanese, vicino la casa dove abitava proprio col fidanzato. Il suo assassino! Quello dei femminicidi è un numero che si aggiorna troppo velocemente. Eppure le leggi a tutela delle donne in Italia non mancano, ma vanno migliorate. La maggior parte dei femminicidi si consuma tra le mura domestiche. Il codice rosso ha inasprito le pene e introdotto il reato nei casi di violazioni di provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Ma il codice rosso presenta lacune, perché in alcuni casi non consente l’arresto in flagranza.
Nel caso di Giulia si tratta di un duplice omicidio, perché il suo assassino ha ucciso non solo la sua compagna ma anche il bambino che portava in grembo. Ed ora l'auspicio è che non si ricorra al solito "non era capace di intendere, chiederemo la perizia psichiatrica". Non parliamo di "raptus". La giustizia deve essere tale, sino in fondo. Non esistono alternative differenti in questo, come in tutti gli altri casi. Questi non sono UOMINI. Sono mostri. E per l’ennesima volta una donna non ha potuto scegliere la possibilità di vivere e di essere amata. Un uomo ha scelto per lei e ha scelto di negarle il diritto alla vita.
Elena Marrazzi – Responsabile Nazionale Coordinamento Donne FIALS
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