Trasporti, porto, aeroporto, alta velocità e alta capacità, Macchia: «Salvini, finora tutte chiacchiere e distintivo»

Quando il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ci dirà che viene nel capoluogo perché porterà

anche a Brindisi e Lecce l'alta velocità e l'alta capacità; quando verrà a Brindisi per dirci che il porto del capoluogo messapico diventerà la piattaforma logistica del Mediterraneo, il porto sarà «porto core» e la città sarà inserita a pieno titolo nella rete Ten-t e il Corridoio Paneuropeo 8; quando l'aeroporto sarà potenziato con l'infrastrutturazione necessaria, allora potremmo dire «Grazie ministro».

Quando il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ci dirà che per questo governo la Puglia non si ferma a Bari e il Salento non sarà cancellato nella estensione della linea ad Alta Velocità sulla dorsale Adriatica stralciandolo dal Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci, allora potremmo dire «Grazie ministro».

Quando il vice premier  – che nel recente passato ha occupato altri dicasteri chiave – ci dirà che ha abbandonato il progetto di Autonomia differenziata, che Brindisi non sarà esclusa da fonti di finanziamento importanti come il Just Transition Fund, avrà le risorse per gestire la decarbonizzazione, che gli investimenti anche  relativi al Pnrr non sono solo una materia che riguarda il Nord ma anche il Sud di questo paese. Quando ci dirà che lavorerà per riequilibrare il Nord e il Sud, allora potremmo dire «Grazie ministro».

Altrimenti se si viene a Brindisi per «mettere il cappello» su opere  pensate, progettate da altri da anni e persino già in corso di esecuzione, allora per dirla con le parole di un noto film sono «tutte chiacchiere e distintivo».

Al ministro Salvini chiediamo di esprimersi e prendere una posizione chiara perché in questi anni la sua politica è stata sempre indirizzata a favorire investimenti al Nord piuttosto che al Sud. Ora che è ministro delle Infrastrutture e Trasporti ci dica chiaramente se permane in questo governo la visione «strabica» - che guarda solo al Nord – o il Sud è compreso nella visione di un paese che ha bisogno di investimenti per colmare il divario col resto del paese.

Al ministro ricordiamo che per la Cgil di Brindisi la materia dei trasporti è troppo importante per essere trascurata perché su questa direttrice passa buona parte dello sviluppo del nostro territorio. E finora è stato ignorato dal governo dal momento che  un'area importante come Brindisi e il Salento (Lecce e Taranto compresi) sono tagliati fuori dall'alta capacità e dall'alta velocità essenziali per aree in cui ad esempio si registra un aumento esponenziale del turismo.

Allora, quando il ministro Salvini ci dirà che Brindisi e il Salento saranno compresi nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria – da cui siamo esclusi è questa l'amara ma pura verità -, quando ci dirà che di quei 32 miliardi di euro destinati con la manovra per potenziare e migliorare le infrastrutture e i trasporti nell'ottica dello sviluppo sostenibile (16 di questi erano relativi al trasporto ferroviario) anche Brindisi e il Salento beneficeranno di quei fondi per avere treni nuovi e veloci e non treni vecchi e «lumaca», allora potremmo dire «Grazie ministro». Altrimenti sono solo «tutte chiacchiere e distintivo».

Brindisi 12.6.2023

Antonio Macchia

Segretario Generale

Cgil Brindisi

 

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