Basell, Fim Cisl: “Le maestranze dell’indotto non sono figlie di un dio minore. Preoccupazione per i lavoratori metalmeccanici”
BRINDISI – La Fim Cisl è fortemente preoccupata per quanto si sta verificando a seguito della decisione di Basell
– azienda operante nel petrolchimico di Brindisi che produce resine di polipropilene – di fermare definitivamente l’impianto P9T di Brindisi. Scelta che comporterà oltre alla già attivata procedura di licenziamento collettivo per 47 lavoratori, gravissime ripercussioni sul mondo degli appalti metalmeccanici.
Come denunciato più volte dalla Fim Cisl, questa iniziativa aziendale sta già generando un effetto domino all’interno del petrolchimico di Brindisi, dove, in un quadro nazionale già difficile, in cui le aziende appaltatrici sono martoriate da continue gare d’appalto tendenti al massimo ribasso, questa situazione, con la procedura notificata, rischia di compromettere definitivamente tutto l’intero sistema di piccole imprese, operanti all’interno del petrolchimico e non solo.
«Quello che si sta delineando è uno scenario già vissuto in passato in altri siti, come ad esempio a Gela, dove – rimarca il segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò – le maestranze che hanno perso il posto di lavoro sono state centinaia e, oggi, rischiamo si replichi anche a Brindisi. Esattamente come succede anche nella vicina vertenza della ex Ilva, il mondo dell’appalto metalmeccanico (e non solo) rischia di essere l’anello debole su cui si scaricano pesantemente gli effetti delle crisi industriali. Crisi e transizioni non devono vedere lavoratori di classificazioni diverse ma bisogna cercare soluzioni, anche con il supporto delle istituzioni, per tutti ed a pari dignità».
Dopo le dichiarazioni iniziali di netta contrarietà alla chiusura dell’impianto, la Fim Cisl riscontra un rallentamento da parte di tutti gli addetti ai lavori che, oltre alle giuste tutele quali ammortizzatori sociali e incentivi per i dipendenti diretti, non si stanno ancora preoccupando dei tantissimi lavoratori utilizzati nell’indotto e privi di qualsiasi copertura.
«Riteniamo – commenta il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano – che proseguendo in tal senso i lavoratori impiegati nelle ditte dell’appalto metalmeccanico e che forniscono continua manutenzione agli impianti saranno inesorabilmente abbandonati al loro destino».
Quello brindisino non è un territorio che può vivere di assistenzialismo e pertanto la Fim Cisl chiede a gran voce un piano di rilancio del sito, con investimenti mirati in produzioni innovative. È quantomai necessario fare presto e bene e proprio per questo solleciteremo un intervento del Prefetto perché si faccia portavoce con il governo di una bomba sociale imminente.
Ufficio stampa Fim Cisl
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