Lettera dei pensionati al Presidente Enrico Letta
Il sindacato della Uil pensionati nazionale, insieme allo SPI/CGIL alla FNP/CISL, chiede al Governo che si occupi e venga prestato più interesse ai pensionati, altrimenti il 21 ottobre il sindacato in modo unitario, deciderà quali iniziative di mobilitazione intraprendere.
In data 23 settembre scorso il sindacato nazionale unitario dei pensionati ha voluto inviare una lettera al Presidente del Governo Enrico Letta per richiamare l’attenzione sulle difficili condizioni di vita della popolazione anziana del nostro Paese, fortemente penalizzata negli ultimi anni dal blocco della rivalutazione delle pensioni, dall’aumento di tasse, imposte e tariffe e dai tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni.
Lo Stato si dimentica che i pensionati sono sempre più spesso raffigurati come beneficiari passivi di un Welfare, considerato non più sostenibile. È necessario ricordarsi che le pensioni sono frutto di anni di lavoro e di contributi erogati dai lavoratori e dai datori di lavoro. Il Governo è incurante dei sacrifici, fatti dai pensionati, nel contributo in misura significativa alle entrate fiscali (pagano, ad esempio, circa un terzo dell’IRPEF) e che gli anziani, nonostante i loro acciacchi, dovuti all’età e alle malattie, svolgono un importante ruolo sociale e di sostegno a figli e nipoti, con sostegni materiali e anche economici. Aiuti che in questi anni di crisi e di recessione, hanno costituito un vero ammortizzatore sociale per famiglie, in particolare del Sud.
Secondo i dati Istat 2013,la povertà relativa in Italia nel 2012 è stata del 12,7%, mentre in Puglia è del 28,2%. La Uil pensionati di Brindisi chiede di contrastare le povertà attraverso percorsi personalizzati di integrazione lavorativa mediante interventi Imprese/Banche/Enti locali. Il lavoro come recita la costituzione dà ricchezza e dignità alla persona.
I 6 milioni di pensionati chiedono una decisa inversione di tendenza nelle politiche fin qui attuate garantendo l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione e utilizzando la leva fiscale per restituire ai pensionati il potere d’acquisto perso negli ultimi anni.
È prioritaria – secondo la Uil pensionati di Brindisi, una grande operazione di giustizia e ridistribuzione della ricchezza del Paese, che deve essere attuata attraverso una profonda riforma fiscale, che faccia pagare chi non ha mai pagato e riduca le tasse sul lavoro e sulle pensioni. Parallelamente, serve una radicale riforma della spesa pubblica, che elimini corruzione, privilegi, inappropriatezza, sprechi e razionalizzi l’utilizzo delle risorse.
I pensionati in tutti questi anni, facendo sempre la loro parte, hanno contribuito in misura determinante alle manovre di risanamento dei conti pubblici. Oggi chiedono un segnale forte da parte del Governo e del Parlamento, che restituisca loro quella fiducia nelle istituzioni che, purtroppo, stanno perdendo.
Recentemente dopo la Sentenza della Consulta dello scorso 5 giugno, che ha stabilito l’incostituzionalità del prelievo, deciso dalla prima finanziaria, il ministro Giovannini ha promesso che ripartirà dal 2014, l’indicizzazione delle pensioni con importi superiori a tre volte il minimo (dal prossimo anno il tetto di adeguamento passerà a sei volte il minimo, pari a 2.886 euro lordi al mese rispetto agli attuali 1500 euro).
Il governo Monti con la legge di Stabilità 2012, aveva introdotto il blocco delle indicizzazioni per queste pensioni; il ministro Giovannini, ora, assicura o meglio promette che non verrà prorogato per il prossimo anno. La perequazione automatica ha l’obiettivo di alleviare l’importo degli assegni previdenziali al costo della vita, rivalutandoli a causa dell’inflazione.
Occorre che i politici acquisiscano la consapevolezza del proprio ruolo, diano ai pensionati e al cittadino il giusto e si assumano la responsabilità di promuovere il cambiamento, che sia innovativo e capace di coniugare sostenibilità, efficienza e sviluppo.
Il Segretario Provinciale UILP
Tindaro Giunta