Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo misure straordinarie per i lavoratori socialmente utili.
La richiesta è indirizzata a: Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, al Ministero per la Coesione Territoriale e Mezzogiorno Barbara Lezzi,
al Presidente ANCI, Antonio Decaro, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’Ass. Politiche del Lavoro Regione Puglia Sebastiano Leo e, per conoscenza, al Prefetto di Brindisi Valerio Valenti.
Illustrissimi,
la condizione di precarietà dei Lavoratori Socialmente Utili, non è più sopportabile, sono più 22 anni, che garantiscono attività fondamentali per la pubblica amministrazione.
In tutti questi lunghi anni, tali lavoratori, hanno vissuto con l’assegno sociale poco più di 500,00 euro, senza diritti contrattuali e con grave disagio economico-famigliare.
L’indennità è percepita dagli stessi per effetto di convenzioni annuali, che il Ministero del Lavoro sottoscrive con le Regioni per garantire la prosecuzione delle attività svolte da questi lavoratori, fondamentali per i cittadini.
Nel 2016 è intervenuta la Corte dei Conti sulla mancata stabilizzazione degli LSU da parte dei Comuni, a fronte delle risorse che invece lo Stato impegna proprio per avviarla.
Nel 2018 Sono state assegnate risorse finanziarie alla Regione Puglia a poco più di 8,4 milioni di euro destinate ad incentivare l’assunzione a tempo indeterminato dei Lavoratori Socialmente Utili.
Nonostante il piano pluriennale deliberato dalla Regione Puglia di stabilizzazione degli LSU da parte degli Enti utilizzatori (comuni – provincie – autorità portuale ecc.), ad oggi, un numero considerevole di lavoratori rimane nella condizione di precarietà con grave preoccupazione che, per il prossimo futuro venga a mancare l’indennità, in assenza di stabilizzazione.
Inoltre, agli stessi lavoratori rimangono effetti gravissimi sul sostentamento economico-famigliare anche nel momento del raggiunto limite di età pensionabile. Infatti, sembra pregiudicato tale diritto, poiché dal 1° agosto 1995 i periodi di lavori socialmente utili per i quali continua a essere erogato il relativo assegno il riconoscimento figurativo della contribuzione a carico dello stato è stato limitato ai soli fini del diritto alla pensione e non più ai fini della determinazione della sua misura. Vale a dire che i periodi in questione possono essere conteggiati ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva minima per il conseguimento della prestazione previdenziale (es. i 42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione anticipata, o dei 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia) ma l’accredito non sarà più considerato utile per far aumentare l’importo dell’assegno.
Non c’è più tempo, a dicembre scade la convenzione, La stabilizzazione non è più rinviabile. In primis il Governo assuma la responsabilità di assicurare il lavoro e poi gli Enti non trovino le ragioni per non realizzare quanto deve essere fatto per garantire a questi lavoratori un futuro più solido, soprattutto in questa provincia, Brindisi, dove il lavoro non c’è.
Ad oggi, nel nostro territorio sono stati stabilizzati 27 LSU e rimangono in tale condizione 128 lavoratori (in puglia stabilizzati n.111 rimangono in carica n.757).
Le scriventi OO.SS. chiedono misure straordinarie per questi uomini e donne.