Piano di riordino ospedaliero e dei Servizi sociali: proteste di Cgil, Cisl e Uil

La mobilitazione odierna in tutte le città pugliesi capoluoghi di provincia è a sostegno della vertenza che CGIL CISL UIL regionali,

da tempo, hanno avviato sui problemi determinati dal Piano di riordino ospedaliero e dei Servizi sociali, decisi dalla Giunta regionale che finora, sorda a tutti i richiami e alle richieste di confronto, continua a far arretrare sia l’offerta sanitaria che il welfare a danno dei cittadini.

A distanza di due anni dal varo del suddetto Piano di riordino è indubbio l’arretramento quantitativo e qualitativo dell’offerta sanitaria e, in moltissimi casi, persino la possibilità di curarsi adeguatamente anche negli Ospedali del territorio brindisino.

Un riordino senza anima e tutto realizzato con la calcolatrice non avrebbe potuto registrare risultati diversi.

Esso ha tagliato presidi ospedalieri, posti letto e personale necessario, continua ad allungare i tempi di attesa per diagnosi, cura e riabilitazione e, ancor peggio, continua a costringere alla mobilità tantissimi cittadini-utenti verso presidi di eccellenza di altre Regioni italiane, soprattutto del Nord.

In molti altri casi li porta a rivolgersi alla Sanità privata pagando costi elevati, così determinando una odiosa discriminazione tra quanti possiedono risorse economiche adeguate e chi, non disponendone, spesso rinuncia a curarsi.

A tutt’oggi, i territori pugliesi sul versante dei Servizi sociali sono ancora senza i nuovi Piani Sociali di Zona 2018 – 2020, soprattutto a causa dei ritardi della Regione e delle criticità legate al IV Piano delle Politiche Sociali, per superare le quali CGIL CISL UIL regionali da mesi chiedono, invano, un confronto con l’Assessore al ramo.

La giornata di lotta odierna è, dunque, per denunciare lo stato di cose sopra esposte e la immutabile sordità della Regione al necessario confronto con chi rappresenta i lavoratori, i pensionati, i cittadini–utenti più in generale, su tali questioni importanti che riguardano la salute e la dignità delle persone.

Al contempo l’odierno Sanità e Welfare Day vuol riproporre con forza l’esigenza del confronto tanto con la Regione quanto con le ASL e con gli Ambiti Sociali Territoriali.

Con la ASL di Brindisi in particolare CGIL CISL UIL chiedono di riprendere il confronto attraverso la convocazione del Tavolo Territoriale di Concertazione istituito lo scorso anno, su questioni importanti quali:

  1. una doverosa verifica dell’attuazione unilaterale del Riordino e soprattutto sulla reale ed adeguata offerta sanitaria ospedaliera e territoriale;
  2. una seria verifica sull’organizzazione della medicina territoriale attraverso la istituzione ed il corretto funzionamento dei PTA (Presidi Territoriali di Assistenza);
  3. le necessarie azioni per abbattere realmente le troppo lunghe liste di attesa (le ASL si erano inutilmente impegnate a presentare un loro piano operativo) ;
  4. un confronto sulla riorganizzazione dell’Emergenza Urgenza e sulle criticità presenti a causa del taglio di alcuni presidi di pronto soccorso.

Ovviamente tutto ciò dovrà essere accompagnato da un confronto Regionale e territoriale sulla questione organici in termini quantitativi e qualitativi, per la necessità di assicurare il funzionamento delle strutture e le prestazioni necessarie alla tutela della salute.

Quanto, infine, ai Piani Sociali di Zona dopo aver concluso la concertazione con l’Ambito di Mesagne CGIL CISL UIL chiedono con forza che anche gli altri tre Ambiti del territorio – Brindisi, Fasano, Francavilla Fontana – convochino prima possibile il Tavolo di Concertazione per recuperare i ritardi a procedere alla concreta predisposizione dei nuovi Piani.

CGIL CISL UIL

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