Cgil: tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, quale testimonianza di una reale discontinuità amministrativa
La CGIL di Brindisi ha da sempre rivolto grande attenzione verso le problematiche connesse alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale.
In tal senso vanno letti gli interventi promossi per segnalare lo stato di degrado che ha caratterizzato i monumenti brindisini negli ultimi anni, e a seguire una stagione che, invece, si era distinta per vivacità e ricchezza di attività culturali e per il conseguito risultato di luoghi restaurati e restituiti alla pubblica fruibilità.
Palazzo Nervegna è divenuto il triste emblema di questo declino, che ci auguriamo non sia irreversibile, anche se, come può verificare chiunque oggi lo visiti, è ormai un contenitore vuoto: gli arredi (pure acquistati con fondi comunitari per quel manufatto) sono stati trasferiti altrove, le collezioni che venivano ospitate sono state insensatamente restituite ai donatori o, comunque, non esposte, è inesistente anche la minima opera manutentiva come una programmazione culturale ed espositiva degna di quel passato.
Ma lo stesso si potrebbe dire degli altri beni monumentali comunali: dalla Casa del turista, che ospita uffici e un deposito di biciclette, agli ex Convento delle Scuole Pie e di Santa Chiara o al Bastione San Giacomo, perennemente chiuso a fronte di un affidamento in via diretta e gratuita.
Abbiamo dovuto registrare negli ultimi anni il ripetersi di usi impropri e non rispettosi dei nostri beni monumentali: una birreria nella Casa del Turista, un bar nel Convento delle Scuole Pie, per non parlare di feste e ristorazioni nella sala colonna di Palazzo Nervegna, ed uffici ovunque in violazione al dato fondamentale che gli stessi avrebbero dovuto avere una gestione qualitativa e pubblica.
Negli ultimi anni abbiamo dovuto registrare un’evidente assenza di coinvolgimento di associazioni ed un’altrettanta evidente concentrazione di attività culturali e turistiche nelle mani di pochi soggetti, non rispettando qualunque norme e regola di trasparenza e partecipazione. Non appare, peraltro, condivisibile, che altri locali siano stati concessi in forma pressocchè gratuita ad alcune associazioni, senza un preventivo bando pubblico ed una successiva considerazione dei curricula e della valenza delle richiedenti. Non è condivisibile una politica che fa favoritismi e discriminazioni, senza tralasciare quale peso potrebbe avere una rete delle associazioni nel concorrere ad una politica culturale e turistica di qualità, che sappia guardare al mondo della scuola ed al sempre maggiore numero di turisti e visitatori.
Contestualmente è stato smembrato l’ufficio preposto dei Beni Monumentali e, come saprà, abbiamo dovuto rilevare una serie di incongruenze nelle scelte gestionali operate negli ultimi anni che non tenevano conto, peraltro, di un rispetto di legge per ciò che riguarda le competenze professionali in materia di beni monumentali o culturali, riserva esclusiva del laureato in architettura.
L’avere differenziato la manutenzione ed il restauro di tali beni, poi, dalla loro necessaria valorizzazione è causa di disguidi e contraddizioni, con evidenti risultati negativi per l’amministrazione comunale e per la città.
In una prossima necessaria riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, si dovrà tenere conto di questo, per valorizzare e non mortificare le professionalità presenti, specie alla luce di una cronica e gravissima carenza di organico.
Il Segretario Generale
Antonio Macchia