Sviluppare nuovi modelli organizzativi per migliorare i servizi offerti all’utenza
Apprendo dalla stampa, con soddisfazione, dell’ingente investimento sulla sanità brindisina, in opere da cantierizzare,
per un importo di 165 milioni di Euro che i vertici della ASL, hanno programmato per il triennio 2019/2021.
Il Direttore Generale, fa anche riferimento ad alcune nuove attivazioni presso l’Ospedale Perrino, nella fattispecie, si parla di un Reparto di Neuroradiologia, per ovviare, ad alcune carenze legate alla Radiologia interventistica “quando verrà rivisto il Piano di Riordino”.
Dunque, il Piano di Riordino non è blindato ed è perfettibile, ma Il mio invito al Dr. Pasqualone è quello di agire anche sui modelli organizzativi che prescindono finanche dallo stesso “Piano di Riordino”.
In particolare, vanno riaccesi i riflettori sul Pronto Soccorso del Perrino e sull’accoglienza dignitosa al cittadino/utente di questo territorio.
L'accentramento di tutte le prestazioni che prima venivano trattate anche nelle strutture ospedaliere di San Pietro V.co e Mesagne, in particolare, ha portato di fatto, il P.S. del Perrino, ad un super affollamento che ha aggravato e reso di difficile gestione, l’accoglienza dei cittadini bisognosi di cure, nella più importante struttura sanitaria della provincia.
Per questo, occorrerebbe prendere in considerazione, la necessità di spostare alcuni servizi, da Brindisi presso i Presidi ospedalieri, riferimento della fascia sud della Provincia, ovvero, Mesagne e San Pietro V.co, proprio in funzione del decongestionamento del P.S. del Perrino.
In sostanza: la piccola traumatologia con annessa sala gessi h 12, ma anche la gestione dei codici bianchi e verdi, dovrebbero essere allocati funzionalmente in quelli che dovrebbero ridiventare o già lo sono veri Punti di primo intervento.
Così come è opportuno potenziare la sala raggi dei due Presidi e riaprire i punti prelievi. Inoltre, bisognerebbe accelerare sull’attivazione delle Piastre ambulatoriali che andrebbero attivati in h 12 e non in h6, per poter contribuire fattivamente all’abbattimento delle liste di attesa. Mimmo Stella delegato RSU