Flavia Pennetta, una campionessa del Salento (dove non arriva Frecciarossa)!

Quando nel 1974 u costituito il Circolo Tennis “Dino De Guido” in Mesagne Flavia non era ancora nata ma c’era papà Oronzo

che movimentava i tornei al circolo tennis di Brindisi con gli avversari di sempre Ostilio, Savarese, Farina. Noi l’abbiamo conosciuta piccola, piccola fin dai primi anni sempre presente al Circolo Tennis Brindisi.

Ora è diventata una icona con nostro grande piacere. Probabilmente in questi giorni i tifosi del tennis si moltiplicheranno anche in Mesagne.

Flavia, al pari di Roberta è una salentina, di una terra  … lì dove non arriva … Frecciarossa! 

Presentiamo una biografia di Flavia ricostruita in rete per coloro che amano da sempre il Tennis. Per il resto … che dire … Grazie Flavia e con la speranza nel cuore … ad multos annos!

La tennista italiana Flavia Pennetta nasce il 25 febbraio del 1982 a Brindisi. Dopo essersi messa in evidenza sin dalle categorie giovanili, conquistando nel 1996 il campionato italiano under 14 di doppio, nel 1997 la ragazza pugliese vince sia il torneo di doppio che il torneo di singolare nel campionato italiano under 16, e per la prima volta prende parte a un torneo del circuito Itf, pur non superando il secondo turno. L'anno successivo, le cose iniziano ad andare meglio: benché non riesca a superare le qualificazioni per gli Internazionali di Palermo, partecipa a ben cinque tornei Itf, e conquista due vittorie nel doppio, oltre alla coppa del mondo under 18. Nel 1999, la Pennetta vince due tornei Itf, a Cagliari e Grado; pur fallendo le qualificazioni a Palermo e Roma, si aggiudica, in coppia con Roberta Vinci, il Trofeo Bonfiglio di Milano e il Roland Garros under 18.

L'inizio del millennio la vede entrare ufficialmente tra le professioniste. Fallisce, tuttavia, le qualificazioni a cinque tornei Wta, incluso Wimbledon, e anche nel circuito Itf le cose non vanno meglio: solo tre quarti di finale raggiunti. Dopo essere arrivata in finale ai campionati italiani disputatisi a Roseto, nel 2001 deve fare i conti con un'intossicazione alimentare che compromette la sua crescita: il bilancio dell'anno parla solo di una finale in singolare, ad Alghero. Le cose migliorano decisamente l'anno successivo: ben cinque titoli in doppio (a Roma Lanciani, a Bordeaux, a Brindisi, a Fano e nel Bronx), ma anche un torneo Itf da 10mila dollari (sempre Roma Lanciani), oltre a tre da 50mila (Biella, Fano e Ortisei). Esordisce nel circuito Wta come numero 215 al mondo: a Memphis perde contro la Asagoe al primo turno. Alla fine dell'anno, Flavia si ritrova 129esima nella classifica del doppio e 95esima in quella del singolare.

L'inizio del 2003 è costellato di buoni auspici, con l'intenzione di entrare tra le prime cinquanta al mondo: complici alcuni problemi fisici, tuttavia, l'obiettivo non viene raggiunto; a marzo, comunque, esordisce con la maglia dell'Italia in Fed Cup, vincendo tutti e tre gli incontri in cui scende in campo. Il 2004, invece, porta il primo torneo vinto: succede a Sopot, anche se degne di nota sono anche le finali raggiunte a Palermo e ad Acapulco. La stagione si conclude al trentottesimo posto della graduatoria mondiale, che la lancia verso le vittorie a Bogotà e Acapulco nel singolo e a Los Angeles nel doppio, in coppia con Elena Dementieva.

L'8 agosto del 2005 raggiunge il suo best ranking fino a quel momento: 23esima. Un anno dopo, Flavia Pennetta trascina l'Italia alla conquista della Federation Cup, sconfiggendo in finale il Belgio in collaborazione con Roberta Vinci, Mara Santangelo e Francesca Schiavone; prosegue, inoltre, la scalata nella classifica Wta, con il sedicesimo posto raggiunto a gennaio. I problemi fisici, tuttavia, non finiscono di tormentare l'atleta brindisina, che deve fare i conti con i postumi di un'operazione al polso che la portano addirittura fuori dalle prime 90 tenniste al mondo: nonostante tredici sconfitte di seguito al primo turno, comunque, il riscatto arriva sul cemento thailandese, con Flavia che conquista il torneo di Bangkok.

Il 2008, superata la delusione sentimentale della fine della storia d'amore con Carlos Moya, è l'anno delle Olimpiadi di Pechino, ma la rassegna a cinque cerchi si conclude anzitempo: addirittura al primo turno nel torneo di singolo, e nei quarti di finale nel torneo di doppio disputato con Francesca Schiavone. Soddisfazioni ben più consistenti arrivano dal circuito Wta, con le vittorie ad Acapulco e Vina del Mar, ma anche con l'orgoglio di aver sconfitto, il 16 ottobre, Jelena Jankovic, numero uno al mondo, a Zurigo.

La tennista pugliese nel 2009 è ormai diventata una tra le più forti del ranking, come testimonia l'undicesimo posto in graduatoria ottenuto a febbraio. Dopo aver conquistato Palermo, sconfiggendo in finale Sara Errani, Flavia si aggiudica anche Los Angeles, battendo in semifinale Maria Sharapova e in finale Samantha Stosur. La vittoria contro Venus Williams al torneo di Cincinnati le permetterebbe di entrare nella top ten del Wta, a pari merito con Ana Ivanovic, che tuttavia la scavalca in virtù dei risulti migliori ottenuti nei tornei del Grande Slam (visto che la classifica non concede ex aequo): Flavia riesce nell'impresa, comunque, pochi giorni dopo, sconfiggendo la slovacca Daniela Hantuchova nei quarti del torneo statunitense. Il 2009 si conclude con un'altra vittoria fantastica: la seconda Fed Cup della sua vita.

Dopo essere arrivata in finale ad Auckland e in semifinale a Parigi, Flavia impreziosisce il suo 2010 con la conquista del torneo di Miami in doppio, insieme con Gisela Dulko. E' il 4 aprile: sette giorni dopo, arriva il nono titolo nel singolare, a Marbella. I successi in doppio proseguono a maggio, con la conquista di Stoccarda e Roma: a Madrid, invece, a negarle la gioia del trionfo intervengono Venus e Serena Williams. Dopo la finale di Palermo e la semifinale di San Diego, ad agosto la tennista azzurra sconfigge, sempre in coppia con la Dulko, Katarina Srebotnik e Kyeta Peschke, ottenendo l'undicesimo successo della categoria: ormai saldamente al comando della graduatoria Wta di categoria, vince anche a Mosca e a Doha, dove si disputano i Masters. Si tratta della prima affermazione di un italiano ai Masters. A novembre, Flavia contribuisce ancora una volta al successo azzurro in Fed Cup, contro gli Stati Uniti, battendo Bethanie Mattek-Sands e Coco Vandeweghe.

Il 2011 si apre per lei con un trionfo inaspettato, il primo Slam della carriera: con la compagna d'avventura argentina, Flavia vince il doppio agli Australian Open, battendo Maria Kirilenko e Viktoria Azarenka. Poche settimane più tardi, ex aequo con la Dulko diventa la numero uno nella classifica delle singole tenniste del doppio: mai nessun italiano ci era riuscito prima di lei.

La stagione del 2012 per la Pennetta inizia invece con la finale di Auckland, dove è costretta a ritirarsi a causa del mal di schiena: un problema fisico che la tormenta anche nelle tappe successive, e che la costringe a saltare i match da singolarista nel primo turno di Fed Cup, a Biella contro l'Ucraina. Scende in campo solo per il doppio, permettendo alle azzurre di ottenere il punto decisivo. Sconfitta da Sara Errani ad Acapulco, la Pennetta arriva nei quarti di finale a Roma, ma è costretta a ritirarsi contro Serena Williams a causa di dolori al polso destro: per questo motivo, dopo essere stata eliminata da Camila Giorgi a Wimbledon, il 31 agosto si opera allo scafo lunare del polso in una clinica di Barcellona.

Uno stop che la tiene lontana dai campi di gioco, ma non dal jet-set: a febbraio del 2013, Flavia Pennetta sale sul palco del Teatro Ariston in occasione del Festival di Sanremo condotto da Fabio Fazio. All'inizio del mese di settembre 2013 sfiora la finale degli US Open.

Dopo aver battuto in semifinale la N°2 al mondo, la cinese Li Na, il 16 marzo 2014 trionfa vincendo il torneo Indian Wells, battendo 6-2 6-1 la polacca Radwanska (N° 3 del ranking mondiale).

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