Calcio: ultime possibilità per il Mesagne.

Quando ai tempi di Di Presa si batteva anche il Molfetta.

 

Sarà servito il buon pareggio conquistato a Bitonto? Lo si potrà stabilire solo a fine campionato, per il momento non è servito ad evitare al Mesagne di scivolare al terz’ultimo posto, superato dall’Hellas Taranto vittorioso sul Grottaglie. Play out ormai certi ? Ancora non è detto, qualche possibilità seppur minima ci sarebbe: se nelle prossime 3 partite (le 2 interne con Molfetta e Locorotondo e quella in trasferta a Novoli) la squadra conquistasse almeno 7 punti (difficile ma non impossibile) si riporterebbe in quota e a quel punto si giocherebbe tutto nell’ultima partita a Otranto. E comunque anche nel caso di play out sarebbe importante ottenere una buona posizione nella griglia di partenza ed è perciò necessario ottenere il massimo dei punti nelle ultime 4 partite. La gara con il Molfetta vedrà il Mesagne senza la coppia dei difensori centrali (Boulam e Angelè), appiedati dal giudice sportivo, in compenso anche il Molfetta avrà 2 squalificati. Saprà la squadra gialloble cogliere le ultime possibilità offerte dal calendario per tirarsi fuori dalla scomoda posizione in cui si trova? Ormai non ci sono più alibi o prove di appello, solo la vittoria può alimentare ulteriori speranze e tenere anche il Molfetta nella zona calda. Perciò forza ragazzi!

I precedenti con il Molfetta vedono 3 incontri in serie D nel 68-89-71 con un pareggio, una vittoria e una sconfitta, 1 incontro in Eccellenza nel 2008 con una sconfitta per 2-0. L’incontro vittorioso risale al 12 ottobre del ’69, 4° di andata e prima vittoria in campionato per 1-0. Il tabellino era il seguente:

Mesagne: Portoghese (39’ Persano), Faraone, Agrosì, Lorusso, Perrucci, Di Presa, Felicani, Mallardi, De Vito, Oreste, Capilungo (34’ s.t. De Pascale). All. Furiassi. Molfetta: Lopelli, Aniello, Cariato, Alba, Saporiti, Josche, D’Elia (37’ s.t Andriano), Campo, Gervasio, Carani, Spadavecchia. Arbitro. Gallo di Catanzaro. Rete: 1’ s.t. Mallardi. Spettatori 1200 circa.

Dopo un buon primo tempo dove Mallardi con 2 bolidi aveva centrato 2 pali, all’inizio della ripresa il mezzo destro tarantino riuscì finalmente a segnare. Nel secondo tempo il Molfetta fece di tutto per pareggiare, ma la difesa del Mesagne si dimostrò insuperabile.

A dirigere quella difesa nel ruolo di libero c’era un giovane mesagnese ventenne che si disimpegnava con classe ed eleganza, ma la meraviglia era che da regista della difesa giocava da appena qualche mese, da quando il mister dell’epoca gli aveva cambiato il ruolo da mezzala a libero, un libero di concezione moderna che risolveva con autorevolezza le situazioni difensive più critiche, avanzando e impostando l’azione, un ruolo che troverà, a più alto livello, i suoi massimi interpreti da lì a qualche anno in Scirea e Franco Baresi. L’allenatore che imposta il giovane mesagnese è uno che di calcio ne capisce, Zeffiro Furiassi, ex nazionale, ma a Mesagne non sarà molto capito e rimarrà pochi mesi, si rifarà a Taranto in serie B e con ottimi risultati, il giovane libero si chiama invece Pino Di Presa. Qualche anno prima giocava in Svizzera da mezzala, tornato a Mesagne si mette in evidenza nello Juve Bar, quindi viene prelevato dalla squadra gialloble assieme a De Leo il ’68-69, primo anno di serie D. Ottimo palleggio, buona tecnica, fisico asciutto e longilineo, tiro potente, l’allenatore Fusco lo fa esordire in prima squadra e gioca 4 partite con un goal. Nel ’69-70 è titolare inamovibile nel ruolo di libero dove si mette in grande evidenza e viene convocato nella rappresentativa di serie D, contribuisce alla salvezza del Mesagne, fa anche il campionato successivo, ma con la squadra più debole la retrocessione è inevitabile, nel ’71-72 inizia con il Mesagne in 1°Cat/Promozione poi va in prestito militare al Pomigliano in serie D, nel ’72-73 è acquistato dal Nardò sempre in serie D, è un giocatore duttile, gioca da libero e da mezzala con notevole profitto, a novembre per questioni di cuore convince il Nardò a cederlo alla Biellese in comproprietà, campionato di serie D piemontese, a fine campionato viene ripreso dal Nardò alle buste e gioca con la squadra neretina allenata da Mimmo Renna al suo primo campionato da mister. Nel ’74-’75 prosegue la carriera presso le squadre salentine più prestigiose della Promozione, lo richiedono le società più importanti che puntano a vincere il campionato, la prima vittoria è nelle file del Martina, poi passa a vincere con lo Squinzano, quindi 3 campionati a Galatina con 2 secondi posti, quindi un anno a Tricase assieme a Massimo Stella, nell’80-81 insieme vincono il campionato di Promozione con il Maglie, nell’81-82 ritorna a Mesagne in 1° categoria, alla guida della società è tornato Enzo Pettograsso e vince il campionato con Morisco allenatore, l’anno successivo fa un altro brillante campionato in Promozione con l’allenatore Di Stefano, è l’ultimo campionato e chiude la sua carriera a 34 anni.

Pompeo Molfetta, qualche anno fa sul periodico locale “A sinistra” ne ha fatto un ritratto delizioso e lo ha giudicato il calciatore mesagnese indigeno di maggior talento dal dopoguerra. Diciamo che Pino Di Presa assieme a Massimo Stella e a Fernando Argentieri sono stati i mesagnesi dotati di maggior talento tecnico e che hanno sviluppato un’importante carriera fuori dalla nostra città. Ma ecco il ritratto impeccabile dipinto allora dall’attuale Sindaco: “ Classe dunque, classe nella testa dai capelli corvini ornata da un’intelligenza furba e assassina; classe in quel volto vagamente maghrebbino acceso da un sorriso di sarcasmo con cui irrideva gli avversari e prendeva per il culo anche la luna; classe in quelle gambe dritte e tornite come di alabastro su cui si inerpicavano tralci di vene varicose che sembravano incise da maestro orafi fiorentini; classe infine nel piede ambidestro con cui sapeva imprimere alla palla traiettorie sublimi e geometrie esistenziali.”

Oggi Di Presa è un infermiere in pensione, ma uno sportivo ancora attivo, fa palestra, mantiene l’asciuttezza del fisico e allena i ragazzi al Carmine.

Giovanni Galeone

Nella foto Di Presa con il portiere Paticchio, compagni di squadra vincenti nel Martina e nello Squinzano.

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