Calcio: bilancio di un’annata finita male. (Giovanni Galeone)
La sconfitta a Otranto nel play out ha sancito la retrocessione del Mesagne.
E’ calato così il sipario sul campionato di Eccellenza e come 8 anni fa il Mesagne, allora per scelta, oggi per il verdetto del campo dice addio al massimo campionato regionale dopo 1 solo anno di permanenza. Se proviamo ad allargare lo sguardo sul piano temporale e spaziale, si può trarre un bilancio di maggior respiro. L’Eccellenza, massimo campionato regionale, si svolge da 25 anni, in 25 anni il Mesagne ci è arrivato 2 volte e in entrambi i casi, come già detto, è stata una toccata e fuga. Ergo: per le possibilità economiche che esprime questa città l’Eccellenza è già un miracolo. D’altro canto se allarghiamo lo sguardo al territorio, c’è da dire che a parte il caso di Francavilla Fontana che sta per approdare in Lega Pro, anche città della provincia che hanno tradizioni calcistiche ben più consolidate di Mesagne, compreso la città capoluogo, quest’anno sono state dietro la nostra città e questo può ben dare un’idea del precario contesto economico che caratterizza il territorio.
L’attuale gestione della società è l’unica che ha raggiunto le vette dell’ Eccellenza e questo va riconosciuto, ma ha anche dimostrato la difficoltà a mantenere questi livelli che richiedono una disponibilità economica più importante. Oggi dopo la retrocessione si parla di programmi che puntano ai vertici della Promozione ed è già qualcosa dopo una discesa. Per le caratteristiche dell’attuale gestione societaria ci appare improbabile che si affianchino, ammesso che ce ne fossero, altri operatori economici, ma se questo avvenisse, non potrebbe che far piacere.
Che dire dell’annata calcistica appena trascorsa? Probabilmente l’Eccellenza con qualche altro sforzo si sarebbe potuta salvare, ma è sempre il senno di poi. Il girone di andata aveva creato l’illusione di farcela con l’organico a disposizione, ma nell’andata la squadra aveva già realizzato il suo miracolo, c’è stata una sottovalutazione dei limiti tecnici, comunque evidenti, della squadra e il ritorno ha riportato tutti all’amara realtà.
C’è da salvare l’impegno dei giocatori che non è mai mancato anche nei momenti di difficoltà, l’unità del gruppo che è rimasta integra durante tutta la stagione, la capacità di lottare sino alla fine e di tenere accesa la speranza sino all’ultimo secondo dell’ultima gara di Otranto, la sportività nell’accettare il verdetto del campo. Non è poco.
Se passiamo a una rapida disamina del campionato, al Mesagne sono mancate le vittorie interne nel girone di ritorno, gravi le sconfitte nella fase cruciale del torneo con Molfetta e Locorotondo, la mancata vittoria con il Bisceglie e prima ancora le sconfitte interne con Leverano e Otranto che hanno pesato molto in classifica; prestigiose nel girone di andata le vittorie con Gravina e Barletta e le 2 vittorie esterne.
Passando all’organico si può dire che la difesa, tutto sommato ha anche retto, raramente si è fatta travolgere, con le buone e più spesso con le cattive, motivo anche di tante espulsioni e squalifiche, ha comunque tenuto botta rispetto ai devastanti reparti di attacco che caratterizzavano molte squadre, buono il campionato del marocchino Boualam. Il reparto più deludente è stato senz’altro il centrocampo, quando si è trattato nei momenti cruciali del campionato di dover imporre il proprio gioco nelle partite interne, il reparto ha mostrato per intero i suoi limiti, impalpabile Danieli Vaz quando ha giocato, solo il giovane Denisi ha mostrato potenzialità idonee a reggere il livello dell’Eccellenza, se unisce determinazione e maturità può costruirsi una buona carriera. L’attacco ha avuto un rendimento soddisfacente all’andata e deludente nel ritorno, la sorpresa più lieta è stata Mummolo, 10 gol, il ragazzo sandonacese è quello che ha avuto più continuità di rendimento in tutto il torneo, è rimasto troppo isolato nel girone di ritorno predicando nel deserto, è un giocatore che ha molte richieste e certamente rimarrà in Eccellenza, strano il campionato di Jordi Pascual, dopo un ottimo girone di andata l’argentino è naufragato nel girone di ritorno, un calo impressionante, è ritornato ad un buon livello solo nelle ultime due partite di Otranto, se rimane a Mesagne in Promozione è certamente un punto di forza. Il tecnico Ribezzi ha accarezzato l’idea di portare in salvo la squadra, è riuscito a tenerla in gioco sino alla fine, e non era facile, ma poi si è dovuto arrendere; avrà fatto i suoi errori ma non è il responsabile della retrocessione, adesso opportunamente ha capito che bisogna cambiare aria e che la piazza ha bisogno di nuovi stimoli, la sua esperienza a Mesagne gli tornerà certamente utile.
Sulle voci di possibili ripescaggi, bisogna dire che è molto improbabile questa eventualità, lo stesso Otranto deve aspettare la salvezza del San Severo in serie D per essere certo dell’Eccellenza, nell’eventuale classifica dei ripescaggi, c’è prima il vincitore della Coppa Italia, poi i vincitori dei play off e già sono in troppi e poi bisogna vedere i criteri cui si atterrà la Lega regionale se dovessero esserci più disponibilità.
Intanto bisogna cominciare a pensare alla nuova stagione, nuovo tecnico, nuova squadra, anche in Promozione è richiesta un’attenta programmazione per un campionato positivo.
Giovanni Galeone