III° Memorial Roberto Potì

A tre anni dalla scomparsa di Roberto Potì, sabato 16 settembre, i suoi amici hanno organizzato una serie di iniziative per ricordarLo.

 

Il memorial ha il patrocinio sia della città di Mesagne, di cui Roberto è stato una bandiera, e sia del Comitato Provinciale del Centro Sportivo Italiano che ne ha curato l’organizzazione in ogni particolare ed è sempre pronto a distinguersi nella promozione dello sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale al servizio delle persone e del territorio. Si partirà nelle prime ore di pomeriggio di sabato 16 con un torneo di calcio giovanile categoria pulcini ( anni 2007 e 2008 ); l’intento degli organizzatori è stato quello di invitare oltre le società di Mesagne, anche quelle dei paesi dove Roberto, soprattutto come allenatore, ha messo “piede” distinguendosi sia come sportivo che come persona. Hanno aderito oltre le squadre mesagnesi della SS.Annunziata,dell’Accademia calcio, della Virtus insieme alla Nitor, e il C.S.I. S. Maria, anche le squadre dell’asd Città di Grottaglie e la Real Virtus Grottaglie ( dove Roberto ha vinto due campionati, uno come calciatore e l’altro come allenatore dell’under 18) l’Accadey Sporting Latiano ( due campionati vinti ),il Neos Sava( dove ha vinto un altro campionato ) il New Banana Club di Ceglie Messapica, e l’asd Virtus Manduria dove ha lasciato ottimi ricordi. Roberto era convinto che occorresse proporre un servizio qualificato alle nuove generazioni di calciatori, senza trascurarne la valenza educativa; non le parole, ma i fatti testimoniano il suo impegno perché tutti bravi e meno bravi, trovassero una giusta collocazione che li promuovesse. Ha sempre scelto, nel suo lungo percorso sportivo, una linea che valorizzasse i più giovani, grazie anche alla presenza esperta dei più “ anziani “; con i più giovani elargiva il meglio delle sue energie, non solo per perfezionarne la pratica sportiva, ma anche per forgiarne il carattere con il suo sorriso bonario e con quella dote di tenacia e di fiducia in quello che faceva. Roberto non va ricordato solo dal punto di vista sportivo, ma anche per le sue qualità umane e professionali; sensibilità e umanità hanno contraddistinto ogni giorno della sua vita. Gentile, leale, altruista, d’animo buono sempre disposto a regalare un sorriso e a dare il meglio di sé in ogni occasione insomma una bella persona ed un eccellente professionista.

Un altro momento importante della giornata “ pro Roberto “ sarà l’allestimento, all’interno del parco, nella saletta di vetro, di una mostra fotografica che ripercorrerà i momenti più significativi del suo percorso sportivo e professionale, e infine in chiusura, ci sarà sempre all’interno della saletta di vetro la proiezione di un video dal titolo “ Roberto …… per sempre” . Sarà un momento per rivivere emozioni e ricordi. Tutte la diverse iniziative si svolgeranno all’interno dell’ex campo sportivo di Mesagne ora divenuto un parco bellissimo a cui i mesagnesi hanno voluto attribuire il nome di Roberto Potì riconoscendone il merito e la piccola nobile storia che si è vissuta per almeno 35 anni all’interno di quel quadrilatero. E’ difficile spiegare ciò che ognuno lascia nelle persone che si incontrano nel percorso della propria vita, ma certo è che ognuno lascia un “ segno “, e Roberto ne ha lasciati molti nelle persone (soprattutto giovani) che ha incontrato.

Roberto è stato il giocatore simbolo dell’orgoglio giallo – blè, stopper indomito e coraggioso, protagonista di mille battaglie con la maglia della sua città e, una volta appese le scarpe al chiodo, è stato anche allenatore e presidente della squadra, a testimonianza di un amore smisurato e viscerale verso la propria città. Uno dei sempre presenti, di quelli che hanno la maglia giallo blè sulla pelle; tanta corsa, pochi goal ma indimenticabili…. come lui. Roberto è stato un esempio di fedeltà alla squadra della propria città. I suoi modi erano gentili, educati, molto garbati colpivano tutti. Ci insegnò che le buone azioni devono essere accompagnate dal silenzio.

A portarselo via è stata una terribile malattia, atroce per come cancella il ricordo e l’identità degli uomini, ma nessuna senescenza, individuale e collettiva, potrà mai sbiadire il ricordo di Roberto.

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