Happy Casa, a Saragozza aspettando Adrian Banks
La squadra di coach Frank Vitucci esce sconfitta dal PalaTrento con un risultato bugiardo (78-67),
perché testimonia la partita molto particolare affrontata nel “saturday night” con poche rotazioni e con scelte iniziali che hanno ripagato, e non di poco, nel finale.
Il coach butta in campo un quintetto con una parte ancora da scoprire perché a prendere le redini del capitano (assente per la nascita della figlia) è stato l’italiano Ikangi che conclude la sua partita al sesto minuto complice di 3 falli. Vitucci così, non lo fa entrare nelle rotazioni al pari di Iannuzzi che non disputa un solo secondo della partita.
Danno un contributo positivo Zanelli, Campogrande e Gaspardo che hanno energia da vendere tanto da essere autori di triple azzardate mandate a segno e di rimbalzi. Forse loro hanno capito realmente che la squadra aveva bisogno dei punti del capitano e allora hanno deciso di prenderla in spalla e tentare in extremis di portare la partita a casa.
Gli americani hanno dato il loro contributo ma quando non c’è l’MVP del campionato (fino ad ora) ovviamente non c’è gioco di squadra.
Individualista è sembrato ad esempio Tyler Stone visto diverse volte in partita assumersi la responsabilità di tirare da tre punti con i suoi tiri che si sono spendi sul ferro alcune volte ed altre addirittura nelle mani degli avversari.
In partita, quando Brindisi ha dimostrato di giocare di squadra i risultati si sono visti, nel finale di gara, però, la squadra è stata travolta da un Alessandro Gentile che ha preso un vantaggio finale di 11 punti.
Ed questa sera, mercoledì, c’è l’appuntamento di BCL con la squadra volata a Saragozza senza Banks, ma con la quasi certezza che il capitano sarà in campo domenica. Il iorno dell’Immacolata, infatti, si aspettano altissimi i decibel del PalaElio, perchè l’avversaria sarà Sassari e guardando la classifica gli isolani sono sopra la Happy Casa a pari punti in compagnia anche della Leonessa Brescia di Vincenzo Esposito in quarta posizione.
A guidare, invece, c’è sempre la Virtus Bologna di Milos Teodosic.
Mauro Briganti