Il Giudice sportivo sanziona duramente il Gallipoli per i cori razzisti dei suoi tifosi.
Pesante sanzione per il Gallipoli che dovrà disputare la prossima gara interna, quella di domenica 23 settembre col Brindisi, a porte chiuse.
Queste le sanzioni del Giudice sportivo dopo la seconda giornata d’andata del campionato di Eccellenza pugliese.
CALCIATORI – Due giornate di squalifica per Andrea Levanto (Casarano); una gara a testa per Francesco Mignogna (AS Avetrana) e Saverio Marini (Mesagne).
ALLENATORI – Squalificato Vito Castelletti (Corato) sino al 27 settembre 2018.
DIRIGENTI – Inibizione sino al 4 ottobre 2018 per Francesco Morgese (Vigor Trani); sino al 27 settembre 2018 per Tommaso De Ruvo (Corato).
SOCIETÀ – Una gara da disputare a porte chiuse a carico del Gallipoli Football. Questa la motivazione: “Durante tutta la durata della gara, 10-15 sostenitori che occupavano la tribuna dietro l’assistente n. 2 emettevano mugugni e ululati schernitori e discriminanti all’indirizzo dei tesserati di colore della società ospitante”. Sanzione da scontare con effetto immediato.
AMMENDE – 500 euro al Gallipoli; 300 euro al Terlizzi.
Il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva ha preso le distanze per quanto accaduto: “Non siamo la città descritta nella sanzione adottata dal giudice sportivo. Gallipoli è una città da sempre aperta e che ha fatto dell’accoglienza una scelta perentoria e convinta. Dispiace quanto accaduto, verificheremo a fondo con la Società del Gallipoli la situazione che si sta delineando e posso già anticipare che, a dimostrazione del nostro modo di pensare e di essere, inviteremo i ragazzi della squadra del Mesagne, offesi dai cori discriminatori, a passare una giornata insieme a noi e a visitare la Città. Lo faremo per le vie brevi, mi voglio sentire con la stessa Società e concordare insieme a loro l’iniziativa. Mi auguro solo che si torni a parlare di calcio giocato e non più di questo tipo di situazioni”.
Il Presidente del Gallipoli Luciano Costantini, ha stigmatizzato il comportamento di alcuni tifosidicendo: “L’offesa discriminatoria è un atteggiamento che non ha nulla a che vedere non solo con lo sport ma con tutte le dinamiche proprie di una società civile. È un provvedimento che ci penalizza fortemente, sicuramente dal punto di vista sportivo perché l’attesa sfida con il Brindisi, da considerare un vero e proprio match clou per questo avvio di campionato, si giocherà senza il calore delle due tifoserie e non c’è cosa più brutta che assistere a questo tipo di gare di calcio. Ci danneggia dal punto di vista dell’immagine cittadina e a livello societario anche a livello economico”.