Volley: a Bari la partita dei rimpianti
Per il big match contro la PVG Bari, la Mesagne Volley arriva all’incontro con i soliti problemi di formazione:
Labate è arruolabile, ma non gioca una gara ufficiale da quasi due mesi, Culiani è alle prese con un fastidioso problema alla caviglia, mentre Zurlo è reduce da una settimana di stop e non è al meglio. Alla fine vengono rischiate tutte e mr. Giunta decide di schierare capitan Labate al centro insieme a Iacca, spostando Mazzotta nel ruolo di opposta, con Ricchiuti al palleggio, Culiani e Cristofaro laterali e Zurlo libero.
Mesagne parte bene, aggressivo a muro e concentrato in difesa. Si arriva al 4-9 per il primo timeout della panchina di casa, al termine del quale inizia una lunga rimonta barese che termina sul 16-16. In questa seconda metà del parziale, le ragazze del duo Sportelli-Saponaro iniziano a manifestare qualche problema in ricezione. Questo rende il gioco prevedibile, mentre a nulla valgono le due interruzioni richieste da coach Giunta, con il Bari che chiude 25-20 lasciando una sensazione di amarezza per quanto visto in avvio.
La stessa cosa avviene nel secondo set, con il Mesagne avanti ed il Bari a rincorrere. Ancora una volta, però, le gialloblu non riescono ad amministrare il vantaggio e vengono prima rimontate e poi superate fino al 25-19 che chiude il gioco. A fare la differenza, nuovamente, una ricezione non all’altezza ed alcuni errori di troppo al servizio ed a muro.
Nel terzo set, a differenza dei precedenti, Bari prende subito il comando, suggerendo l’impressione di una gara chiusa. Sul 24-19, con il pubblico barese già intento a festeggiare, la panchina di casa viene giustamente (e tardivamente) punita con il cartellino rosso dopo il “folklore” offerto durante tutto l’incontro. Sul 24-20 inizia un altro set: si assiste ad una stupenda girandola di emozioni che si conclude sul 34-36 per la Mesagne Volley nel tripudio dei tifosi ospiti giunti in massa. Uno spot per la pallavolo.
L’inizio del quarto parziale è più lento, si avverte chiaramente lo stress psico-fisico dell’interminabile set precedente. Mesagne appare più fresco, mentre la Pvg sembra sulle gambe. Tuttavia, nonostante le ragazze di mr. Giunta riescano due volte ad allungare, il vantaggio viene prontamente ripreso in entrambi i casi a causa dei soliti problemi in ricezione ed a causa di alcune discutibili scelte nella costruzione e nella finalizzazione del gioco. Bari torna in vantaggio e questa volta il miracolo non riesce alle messapiche (25-22).
Al termine di una partita emozionante e bellissima, vince la squadra che ha avuto il merito di sbagliare di meno. Nei momenti caldi dell’incontro il Bari si è dimostrato più lucido, riuscendo a spuntarla nonostante la prova di tutto rispetto del Mesagne. Resta il rammarico per una prestazione di buon livello: se le gialloblu fossero riuscite ad esprimersi sempre come nel finale di terzo set (in termini di continuità e pulizia del gioco), probabilmente la gara avrebbe avuto uno sviluppo differente. Nel quarto parziale, infatti, quando Bari sembrava davvero a corto di energie, le mesagnesi non sono riuscite a chiudere a causa dei troppi errori individuali che hanno limitato l’efficacia degli attacchi gialloblu.
Resta la consapevolezza di aver costruito una squadra di agguerrite combattenti, mai dome e capaci di ribaltare un set ormai perso (il terzo, ndr.). Resta la bellezza di una partita emozionante ed equilibrata, giocata punto a punto per tutta la sua durata. Resta la sportività di due tifoserie accese e corrette, che hanno impreziosito una gara d’altra categoria.
Bari-Mesagne 3-1 (25-20, 25-19, 34-36, 25-22). Muri 6-9, Battute sbagliate 10-9, Aces 7-7. Arbitri: 1^ Galano (Sorrento), 2^ Esposito (Pozzuoli).
Mesagne Volley: Labate (k) 12, Abbracciavento, Iacca 4, De Mitri, Rosato 1, Ricchiuti 4, Mazzotta 9, Liguori, Culiani 20, Lapenna, Cristofaro 12, Prete, Zurlo L1, Demilito L2. All. Giunta, Ass. Zurlo.
Pvg Bari: Liguori (k) 20, Binetti, Romanazzi, Cariello 12, Piemontese 12, Labianca 13, Lattanzio 15, Alfieri 9, Cillo, Minervino, Marasco. All. Sarcinella, Ass. Ironico.
Mauro Poci