Sabrina Didonfrancesco: Villa pubblica sul giardino Scarano, disseccamento arboreo.
INTERROGAZIONE URGENTE
Premesso che:
Nella seduta del 31 ottobre 1883 il Consiglio Comunale di Mesagne con delibera N. 186 avente per oggetto “Costruzione di una Villa pubblica sul giardino Scarano”, approvava dare seguito al progetto “De Pace” che prevedeva tra le altre cose anche la piantumazione della maggior parte delle Querce ancora visibili.
L’attuale “Villa pubblica sul giardino Scarano” per la sua natura storica ricade sotto la tutela del Decreto Legislativo 490/99 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali” così come disposto dal titolo II, Capo I, Art. 139, lettera b).
Considerato che:
La Villa pubblica svolge un ruolo importantissimo anche sul piano sociale: in quanto beni comuni, in quanto manifestazione della Bellezza – insieme naturale e artificiale –, ma anche in quanto spazio condiviso, aperto alla fruizione collettiva da parte di una comunità, basti ricordare che un parco o un giardino pubblico è occasione e veicolo di valori positivi quali la socializzazione, l’integrazione, la condivisione degli spazi e delle esperienze, la responsabilizzazione verso il bene comune; e può contribuire, di conseguenza, alla costruzione del senso civico, che è fondamento di ogni società, e del sentimento di appartenenza a una comunità solidale e che rappresenta una componente di primaria importanza dell’ambiente urbano per le molteplici funzioni che esso svolge, da quelle estetico-ornamentali, climatiche-ecologiche, urbanistiche a quelle sociali e di miglioramento della qualità urbana.
Add a commentCarmine Di Mastrodonato: Villa comunale, risultati disastrosi.
Ecco i risultati di un progetto trasformato e costato alla comunità circa 800.000/00 €uro
Sindaco quante volte in Consiglio Comunale nonostante interrogazioni scritte ho ribadito che i lavori eseguiti in Villa non erano stati eseguiti conformemente al capitolato cominciando da quando avete fatto estirpare le piante secolari del viale centrale con l’impegno della sostituzione, la sistemazione delle basole, il verde delle aiuole,ecc…
Ecco i risultati,
le basole montate su un massetto armato previo sbancamento del terreno che ha compromesso quasi tutto l’apparato radicale superficiale, per la maggior parte senza uno schema con fughe diverse tra loro ed in più punti hanno creano avvallamenti che alle prime gocce di acqua ristagna tutto, restrizione delle aiuole alle basi degli alberi di quercia che anziché sistemarli a raso sono stati realizzati con cordoli fuori terra a spigoli vivi senza il rispetto della sicurezza soprattutto dei bambini; alberi di quercia secolari risalenti all’ inizio del secolo scorso che cominciano a seccare soprattutto in via Boemondo Normanno e Via Marconi, i quali sono stati oggetto di intervento in questi giorni di irrorazione con fitofarmaci e prodotti a base di ossicloruro che secondo esperti contattati non risolveranno il problema in quanto il danno è stato creato sull’apparato radicale;
Add a commentRitirata la delibera n. 34. L'ira delle opposizioni con un comunicato stampa.
Le forze di opposizione, per l’ennesima volta in questi anni, sono costrette a denunciare alla città gli inverosimili ed inammissibili misfatti dell’amministrazione Scoditti.
Ogni volta si crede di aver toccato il fondo, ma basta attendere un po’ di tempo per accorgersi che il limite viene spostato sempre più giù.
All’approssimazione, alla superficialità, allo sbeffeggio delle norme vigenti, ed allo scherno delle istituzioni e dei cittadini, ora si aggiunge la cosa forse più pericolosa di tutte, e cioè la paura, anzi il terrore, indotti dai numeri all’interno del consiglio comunale, che, non essendo più floridi come prima, portano a prendere decisioni sconsiderate pur di blindare in qualche modo l’armata Brancaleone che mantiene in vita Scoditti.
Ed allora, dopo avere approvato illegittimamente, senza il numero legale, la delibera n. 34 riguardante la rimodulazione dei valori venali in comune commercio delle zone “C” (aree edificabili) per l’anno 2014 ai fini IUC, dopo essersi accorti di tale abnorme errore, il presidente del consiglio comunale convoca una conferenza dei capigruppo per comunicare l’annullamento di tale delibera in autotutela e nella quale lo stesso presidente Orsini e il Sindaco prendono l’impegno di un nuovo passaggio in consiglio comunale per regolare la questione.
Add a commentAgricoltura: la commissione d’inchiesta sulle contraffazioni agroalimentari ferma ancora al palo.
Nonostante i ripetuti attacchi al “Made in Italy”, ultimo il caso Brunello, il M5S denuncia il mancato accordo in maggioranza per la suddivisione delle poltrone, che blocca l’inizio dei lavori a tutela di uno dei settori strategici per l’economia nazionale
L’agroalimentare, uno dei fiori all’occhiello del “Made in Italy”, continua a subire attacchi. Ultimo quello delle 30.000 bottiglie di finto “Brunello”, sequestrate dai Nas nei giorni scorsi. Seppur tra le priorità del Governo Renzi, la lotta alla contraffazione stenta a decollare.
“Se i controlli funzionano, la politica decisamente meno – dichiara Giuseppe L’Abbate, deputato M5S della Commissione Agricoltura – Da otto mesi, la Commissione d’Inchiesta sulla Contraffazione viene rinviata e non inizia i lavori, a causa di un mancato accordo nella maggioranza al Governo per la suddivisione delle poltrone. E così, facendo saltare il numero legale, si procede di rinvio in rinvio senza iniziare a lavorare su un tema fondamentale per lo sviluppo economico italiano”.
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