Associazioni Ambientali
Nasce il Comitato spontaneo “Mesagne per Torre Guaceto”
Dopo le mobilitazioni di movimenti nati in provincia di Brindisi in difesa della Riserva Naturale di Torre Guaceto, (la cui zona A è oggetto degli scarichi fognari del depuratore di San Vito dei Normanni e San Michele Salentino), si moltiplicano le adesioni di cittadini ed associazioni ai numerosi appuntamenti per ribadire il proprio no allo scempio ambientale che si sta verificando.
Già in questi giorni, il riversamento degli scarichi a Torre Guaceto è stato considerato come una violenza legalizzata e perpetrata all’oasi protetta. I danni provocati a Torre Guaceto coinvolgono tutti: coloro che in quei territori lavorano nel pieno rispetto dell’ambiente, chi lo frequenta e ha imparato a conoscerlo, ma anche chi, a causa di questa scellerata decisione, non potrà ammirarne a pieno le meraviglie e le peculiarità naturalistiche.
Per questo motivo, è nato nella città messapica il comitato spontaneo “Mesagne per Torre Guaceto”, in cui trovano spazio cittadini ed associazioni di ogni colore cui sta a cuore solo la salvaguardia della Riserva Naturale.
WWF Italia: la Regione blocchi gli scarichi a Torre Guaceto.
Il WWF Italia chiede che la Regione Puglia blocchi lo scarico del depuratore di Carovigno, realizzando celermente i lavori promessi della condotta sottomarina a tutela della biodiversità di Torre Guaceto, per scongiurare che gli scarichi di acqua non depurata che si riversino nei prossimi mesi nelle acque della Area Marina Protetta di Torre Guaceto rischiano di compromettere la prateria di Posidonia, protetta da un sito di importanza comunitaria (SIC), oltre ad un modello di gestione, quello dell’area marina protetta, conosciuto ed apprezzato a livello europeo e globale.
La Regione non può scaricare in zona A, nel cuore dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, un’eccellenza tra le a Riserve italiane, modello esemplare di tutela e sostenibilità, compromettendo il risultato di anni di lavoro, vanificando un modello di gestione che genera economia, lavoro e protezione di un’area preziosa per la biodiversità delle coste pugliesi, denuncia il WWF Italia.
Add a commentTap: Il forum Ambiente scrive a Vendola. Da Roma le dichiarazioni di Tomaselli.
Sig Presidente, vogliamo rappresentarLe il nostro sconcerto per il modo con il quale diversi rappresentanti istituzionali e politici pugliesi hanno affrontato e continuano a trattare la questione del gasdotto proposto dalla società TAP. Tale sconcerto si giustifica con la considerazione che una alternativa di sito sull’unico approdo in esame non è giuridicamente proponibile in fase di VIA così come si appalesa irresponsabile e assurdo lo spostamento a Brindisi (area evidentemente considerata politicamente debole e quindi esposta a tutti gli abusi) legandolo ad una fantomatica trasformazione a metano della centrale termoelettrica Brindisi Sud (30.000 Mw di impianti così alimentati sono fermi o funzionanti molto al di sotto della loro potenzialità!).
La preghiamo perciò, Presidente, di intervenire personalmente per porre fine all’avvilente e demagogico scarica barili rivolto a spostare l’approdo del gasdotto verso Brindisi un territorio (come Lei ha avuto occasione più volte di dire) “già troppo martoriato” da aggressioni ambientali.
Add a commentGreenpeace: la Raimbow Warrior a Brindisi per dire basta a carbone e alla dipendenza delle fonti fossili.
È ora di dire basta e ora di voltare pagina!
BRINDISI, 01.08.14 – La nuova Rainbow Warrior, l’imbarcazione simbolo di Greenpeace, è arrivata oggi a Brindisi per la tappa conclusiva del tour “Non è un Paese per fossili”, che ha portato la nave lungo tutte le coste italiane per incontrare le comunità locali colpite dalle fonti energetiche ‘sporche’ come carbone e petrolio e promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza. Greenpeace ha incontrato le istituzioni e i movimenti locali per discutere delle due centrali a carbone presenti sul territorio e del futuro energetico.
A bordo della Rainbow Warrior si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il consigliere comunale Riccardo Rossi e Maurizio Portaluri, primario di Radioterapia all’Ospedale Perrino di Brindisi. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, non ha invece aderito al nostro invito a intervenire. Il sindaco di Brindisi Domenico Consales, che aveva accettato l’invito di Greenpeace, ha comunicato la sua impossibilità a partecipare poco prima dell’inizio della conferenza.
A Brindisi si trovano da anni due centrali a carbone. La più grande, quella dell’Enel, è già stata classificata da uno studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente come l’impianto industriale più inquinante d’Italia e tra i 20 più inquinanti in Europa, con impatti esterni stimati tra i 550 e i 700 milioni di euro l’anno; nel 2013 è stata il nono impianto in Europa (e il primo in Italia) per emissioni di CO2. Il management della centrale è attualmente sotto processo per reati ambientali, su 400 ettari di terreno intorno all’impianto è vietata la coltivazione.
Add a commentLa nuova Rainbow Warrior a Brindisi: basta carbone.
Invito Conferenza stampa a bordo della Rainbow Warrior venerdì 1 agosto 2014 – ore 10.30 (Porto di Brindisi – banchina della Dogana)
ROMA, 29.07.2014 – La nuova Rainbow Warrior, la nave di Greenpeace per la prima volta in Italia, fa tappa da venerdì 1 agosto a Brindisi nell’ambito di “Non è un Paese per fossili”, un tour del Mediterraneo per promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza, contro il ricorso a combustibili fossili come carbone e petrolio.
Non è casuale la scelta di Brindisi per l’ultima tappa italiana del tour di Greenpeace per dire addio alle fonti fossili, obsolete e inquinanti. Brindisi, infatti, è l’unica città in Italia nella quale sono presenti ben due centrali a carbone: una di queste, quella di Cerano di proprietà di Enel, è già stata individuata nel 2011 dall’Agenzia Europea per l’Ambiente come l’impianto industriale più dannoso in Italia.
Sarà possibile per la stampa salire a bordo della nave, attraccata nel porto (banchina della Dogana) su viale Regina Margherita (tra piazza Dionisi e piazza Vittorio Emanuele), a partire dalle ore 10. Si parlerà dell’impatto del carbone sulla salute, sull’ambiente e sull’economia locale.
Add a commentSalute pubblica: carta di Bologna per la sostenibilità e salute.
Ventuno organizzazioni no profit italiane si uniscono in una Rete di coordinamento per affermare, tramite la sottoscrizione della ”Carta di Bologna”, un modello differente di salute e sanità, “realmente” sostenibile.
“Il modello della crescita economica senza limiti – afferma Jean-Louis Aillon, portavoce della Rete - ha i giorni contati, non è più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, e non è in grado di assicurare la tutela della salute dei cittadini, in quanto questo processo va a minare la qualità dell’ambiente e quei fattori socio-culturali da cui la salute dipende, arrivando oggigiorno a minacciare gli equilibri stessi della vita sul pianeta. I cambiamenti climatici comportano rischi concreti per la salute umana, afferma Samuel Myers della “Harvard Medical School”, e i loro effetti indiretti metteranno a rischio la qualità della vita di centinaia di milioni di persone, generando costi enormi per i Sistemi Sanitari pubblici.
Dall’altra parte il New England Journal of Medicine indica con chiarezza il percorso da intraprendere: “perché le popolazioni vivano in maniera sostenibile e in buona salute nel lungo periodo, il settore sanitario - afferma l’autorevole rivista - deve rimodellare il modo in cui le società umane pianificano, costruiscono, spostano, producono, consumano, condividono e generano energia”.
Add a commentLegambiente sull’incendio alla zona industriale di Brindisi
Un nuovo incendio, preceduto dalla presumibile esplosione di una bombola di GPL, ha interessato l’area industriale di Brindisi, in particolare interessando materiale plastico e copertoni nella ditte Cannone e Bri.ecologica.
In attesa che le autorità competenti accertino la provenienza ed il regolare stoccaggio del materiale andato a fuoco, è evidente quanto sia necessario monitorare i materiali presenti negli stabilimenti, grandi, medi e piccoli dell’area industriale e predisporre ben più puntuali piani di prevenzione, di salvaguardia, di emergenza, interna ed esterna, oltre a quel piano di protezione civile, che risulta estremamente carente nei contenuti e soprattutto male applicato.
Incendi precedenti (citiamo come esempio quelli all’interno dell’Alfa edile) o incidenti, accidentali o provocati, (quali quelli che hanno portato ad emettere in torcia nel petrolchimico sostanze ad alto impatto ambientale e sanitario), dimostrano la carenza dei piani di monitoraggio:
È gravissimo che non sia mai stato realizzato e reclamato dalle Istituzioni il Piano di monitoraggio globale prescritto nel Piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale.
Add a commentCampi di legalità 2014 aperti a tutti.
Campi Antimafia 2014Una interessante opportunità viene offerta ai giovani mesagnesi attraverso i campi antimafia 2014. ARCI, CGIL, e CGIL SPI e FLAI supportano LIBERA nella gestione dei campi di volontariato sui terreni confiscati di Torchiarolo e Mesagne. (1-10 luglio, 11-20 luglio, 21-30 luglio)
Mesagne come altre località di otto regioni, investe sui giovani, chiamandoli a raccolta per la partecipazione entusiasta ai campi che si svolgeranno sui terreni restituiti alla collettività.
Per tutto il mese di luglio, con durata di 10 giorni ognuno, si svolgeranno i “Campi di lavoro”, percorsi formativi mirati ai giovani sui temi della legalità. Saranno opportunità di approfondimento e discussione tra ragazzi che arriveranno da tutta l’Italia, con testimonial d’eccezione ed un programma interessante.
Add a commentNo al carbone: Sulla via di Micorosa e Bussi.
Carissimi amici, siamo lieti di invitarvi alla conferenza stampa che si terrà il 23 giugno alle ore 17.30 presso la sede No al Carbone - sita in via Porta Lecce, 80 - al fine di illustrare i contenuti e le motivazioni che hanno portato a presentare un esposto sulla situazione della discarica di Micorosa alla Procura della Repubblica di Brindisi e della diffida sempre inerente all'area di Micorosa ed avente per oggetto: Sito di interesse nazionale per le bonifiche di Brindisi - area Micorosa barieramento idraulico attorno al petrolchimico .
Venerdì 27 giugno 2014 alle ore 18.00, nel Piazzale antistante il Teatro Verdi a Brindisi, si svolgerà un incontro pubblico promosso da No al Carbone Brindisi dal titolo “Sulla via di Micorosa e Bussi – Discariche industriali, quali soluzioni?”. L’incontro vuole mettere a confronto due situazioni analoghe, la discarica di rifiuti industriali di Micorosa a Brindisi, e la discarica di Bussi a Pescara, per mettere in evidenza la pericolosità dei siti e creare un dibattito sulle possibili soluzioni.
Add a commentSalute pubblica: vivere sotto una cappa di nocività.
All’inizio del mese di aprile si è svolto a Brindisi un convegno di tutte le ARPA d’Italia e il Direttore dell’Agenzia pugliese, intervistato da un giornale locale, ha detto che la Centrale elettrica Brindisi Nord lì dove è non può più operare. Qualche giorno dopo l’esercente ha diramato un comunicato nel quale riportava la media annuale dell’anidride solforosa emessa nel 2012.
Valori entro i limiti di legge ovviamente. L’anidride solforosa viene emessa in massima parte dalle industrie e dalle navi e poiché è stata osservata una relazione con i nati malformati a Brindisi dal 2001 al 2010 ovviamente ora si tratta di smentire questo dato.
Nell’opera di minimizzazione si cimenta l’industria che naturalmente vuole continuare ad operare sul sito inquinatissimo e imbonificato di Brindisi. Da parte sua l'ARPA, chiamata a chiarimento dal Ministro dell'Ambiente interpellato da un deputato locale, ha definito "puramente congetturale che la variazione temporale della SO2...possa essere causalmente correlata alle osservate cardiopatie congenite" ed ha sostenuto che "sono stati utilizzati dati della qualità dell'aria non validati da enti di controllo provenienti da una singola centralina privata". I ricercatori autori del lavoro hanno chiarito che la fonte era una centralina di Enel-Edipower e che nessuno ente di controllo ha mai contestato la validità di quei dati.
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